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La Pharsalia di Marco Anneo Lucano è un'epopea che narra la guerra civile romana, evidenziando la follia e le conseguenze di tali conflitti. Il poema condanna la lotta per il potere tra Cesare e Pompeo, esaltando figure come Catone Uticense, difensore della libertà e della repubblica.
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Lucano descrive la guerra civile come un conflitto tra consanguinei, denunciando gli orrori e le conseguenze della guerra
Lucano condanna la guerra civile come un crimine contro la comunità stessa, utilizzando termini come "furor" e "licentia"
Lucano utilizza iperbati, allitterazioni, poliptoti ed enjambement per intensificare il dramma e il pathos del racconto
Lucano inverte il modello virgiliano, introducendo elementi sovrannaturali oscuri e macabri nella profezia
La profezia, frutto di pratiche di magia nera, viene presentata come empia e sacrilega, servendo a condannare moralmente la guerra civile
Lucano descrive la gioia malvagia dei nemici di Roma, come Catilina, per rafforzare la sua condanna della guerra civile
Lucano esalta Pompeo come difensore dell'aristocrazia senatoria e delle istituzioni repubblicane contro le ambizioni di potere personale di Cesare
Lucano descrive Cesare come una figura assetata di potere e di sangue, in contrasto con la figura di Pompeo
La scelta di Lucano di esaltare Pompeo e condannare Cesare riflette la sua posizione politica e la sua interpretazione degli eventi storici
Lucano descrive l'attraversamento del Rubicone da parte di Cesare come un atto sovversivo e simbolo della violazione della legge dello stato
Lucano utilizza l'atto di Cesare di proclamarsi eversore della res publica come evento cruciale per comprendere l'ideologia del poema
Lucano utilizza l'ascesa di Cesare per esplorare le tematiche del potere, della legittimità e della moralità politica nell'antica Roma