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Il Biennio Rosso e l'ascesa del fascismo in Italia tra il 1919 e il 1922 sono eventi chiave per comprendere la storia contemporanea italiana. Agitazioni sociali, scioperi e la marcia su Roma hanno segnato il passaggio dal liberalismo al regime autoritario di Mussolini, influenzando la politica e la società.
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Durante il Biennio Rosso, tra il 1919 e il 1920, in Italia si registrarono numerosi scioperi, occupazioni di fabbriche e rivendicazioni da parte di operai e contadini per migliorare le loro condizioni lavorative
I contadini lottavano per il miglioramento delle condizioni lavorative, salari più equi e l'introduzione della giornata lavorativa di otto ore
A Torino e Milano, gli operai cercarono di stabilire consigli di fabbrica sul modello dei soviet russi, ma non riuscirono a ottenere un controllo effettivo sulla produzione
Dopo la prima guerra mondiale, in Italia emersero nuovi partiti di massa, come il Partito Popolare Italiano (PPI) di orientamento cattolico e antisocialista
Nonostante il Partito Socialista fosse il più votato nelle elezioni del 1919, le sue divisioni interne tra riformisti e massimalisti ne limitarono l'efficacia
Nel 1921, una corrente rivoluzionaria del Partito Socialista, guidata da Antonio Gramsci, diede vita al Partito Comunista d'Italia
Nel 1919, Benito Mussolini fondò i Fasci di Combattimento, un movimento nazionalista radicale che si contrapponeva al socialismo
Il fascismo si distinse per l'impiego sistematico della violenza contro i socialisti e le organizzazioni sindacali
Nel 1921, i fascisti ottennero rappresentanza parlamentare attraverso un'alleanza con liberali, conservatori e democratici, e nel 1922 la marcia su Roma segnò il culmine dell'ascesa al potere di Mussolini