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La Filosofia Scolastica, dominante nel Medioevo, si sviluppa attraverso fasi cruciali, da Giovanni Scoto Eriugena a Tommaso d'Aquino. Questo movimento ha integrato fede e ragione, influenzando il Rinascimento e la scienza moderna con il suo metodo dialettico e logico.
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Durante il Medioevo, la Filosofia Scolastica dominò l'ambiente accademico europeo
A partire dall'anno mille, l'Europa conobbe un periodo di rinascita culturale e sociale
Nel XII secolo, si assistette a una riforma monastica che favorì la ripopolazione urbana e la formazione dei primi comuni
Il metodo della "lectio" consisteva nel commento e nell'interpretazione di testi
La "disputatio" era un metodo dialettico basato sul confronto e la discussione di argomenti
Alcuino di York organizzò l'istruzione in tre livelli, che prevedevano l'apprendimento del latino, lo studio delle sette arti liberali e l'approfondimento teologico delle Sacre Scritture
La fase pre-scolastica, dall'VIII al IX secolo, è caratterizzata dalla rinascita delle scuole e dall'integrazione tra fede e ragione
Nel X e XII secolo, si assistette a una riforma monastica e a una rinnovata politica ecclesiastica, con pensatori come Anselmo d'Aosta e Pietro Abelardo
Nel XIII secolo, la Scolastica raggiunse il suo apice con la sistematizzazione di grandi corpi filosofici da parte di autori come Tommaso d'Aquino
Nel XIV secolo, la Scolastica iniziò a declinare e si assistette alla separazione tra ragione e fede
Giovanni Scoto Eriugena, esponente della scuola palatina, integrò il cristianesimo con il neoplatonismo nella sua opera "De divisione naturae"
I filosofi Roberto Grossatesta e Ruggero Bacone anticiparono il metodo sperimentale che diverrà cardine della scienza moderna