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L'Encomio di Elena di Gorgia offre una rilettura della figura di Elena di Troia, esonerandola dalle colpe della guerra. Il sofista esamina le forze divine, la costrizione, il potere della parola e l'amore come fattori che influenzano le azioni umane, proponendo una visione della vita soggetta a poteri superiori.
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Gorgia difende Elena sostenendo che se il suo allontanamento è stato determinato dagli dei, la responsabilità delle sue azioni ricade su di loro
Gorgia attribuisce la responsabilità al rapitore, sostenendo che Elena dovrebbe essere oggetto di compassione piuttosto che di biasimo
Gorgia descrive la parola come uno strumento potente che può influenzare profondamente le emozioni e le decisioni delle persone, difendendo Elena dall'accusa di colpevolezza se è stata indotta ad agire tramite la persuasione retorica
Gorgia sostiene che l'amore può sopraffare la volontà umana, difendendo Elena se è stata spinta dall'amore per Paride
Gorgia dimostra la capacità della parola di persuadere e alterare il giudizio delle persone attraverso il suo encomio a Elena
Gorgia lascia aperta la questione sulla veridicità della sua stessa argomentazione, mettendo in discussione la possibilità che la parola possa ingannare
L'Encomio di Elena è un esempio emblematico dell'arte retorica dei sofisti, che utilizzano il linguaggio per indagare e svelare i poteri nascosti della parola