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Thomas Hobbes, filosofo del XVII secolo, propone una visione materialista e determinista dell'essere umano, negando il dualismo cartesiano e interpretando la vita psichica e la ragione come processi materiali. La sua filosofia estende il materialismo alla politica e alla società, considerate regolate dalle leggi naturali.
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Hobbes è stato influenzato dalle scoperte scientifiche del suo tempo e dal lavoro con Francis Bacon
Distinzione tra res cogitans e res extensa
A differenza di Cartesio, Hobbes non credeva in una distinzione tra mente e corpo
Visione materialista di tutto ciò che esiste
Hobbes sosteneva che tutto ciò che esiste, incluso Dio, è materiale e soggetto alle leggi della fisica
Per Hobbes, la libertà consisteva nell'agire secondo il proprio desiderio, ma sempre all'interno del quadro delle leggi naturali
Hobbes interpretava la sensazione come il risultato del movimento di particelle che impattano i sensi
Secondo Hobbes, la memoria era il risultato della persistenza di movimenti causati da stimoli esterni
Hobbes interpretava l'esperienza come l'accumulo di memorie causate da stimoli esterni
Hobbes equiparava la ragione a un processo di calcolo, simile alle operazioni matematiche
Per Hobbes, il linguaggio era essenziale per fissare il significato dei concetti e per la comunicazione e la conoscenza umana
Hobbes mirava a costruire una scienza dell'uomo basata su una descrizione e spiegazione dei fenomeni umani senza giudizi morali
Hobbes adottava un approccio riduzionista, affermando che tutte le discipline potessero essere ricondotte allo studio dei corpi e dei loro movimenti
Secondo Hobbes, le leggi della fisica potevano spiegare ogni fenomeno della realtà
Nel suo capolavoro "Leviatano", Hobbes applicava il suo approccio riduzionista all'analisi dell'origine e della struttura della società e dello Stato