L'amore come illusione e la vita effimera
Nella poesia, l'amore è rappresentato come un'illusione, un'esperienza che ha ingannato i protagonisti in passato e che persiste nel presente. L'amore è descritto come una "favola bella", un tema ricorrente che enfatizza la transitorietà e la mutevolezza dei sentimenti umani. D'Annunzio utilizza la ripetizione di frasi per evidenziare il contrasto tra vicinanza e distanza, tra le illusioni di ieri e quelle odierne, tra Ermione e il poeta stesso, sottolineando così la natura illusoria dell'amore.La musica della pioggia e la parola poetica
Il linguaggio di D'Annunzio è caratterizzato da una semplicità arricchita da termini ricercati e aggettivi di alto livello, che contribuiscono a creare un tessuto poetico evocativo. La parola poetica si fa strumento per catturare e trasmettere i suoni della natura, con una musicalità che trascende il significato letterale. La ripetizione della parola "piove" e l'uso di enumerazioni costruiscono una simmetria sintattica che riflette il ritmo cadenzato della pioggia, mentre le immagini visive e sonore intensificano la partecipazione emotiva alla vita della natura.La struttura e le figure retoriche della poesia
"La pioggia nel pineto" è articolata in quattro strofe che delineano i diversi stadi della metamorfosi dei protagonisti. La metrica apparentemente libera nasconde una struttura ritmica più profonda, percettibile sotto la superficie del testo. L'uso di consonanze, allitterazioni e ripetizioni conferisce ai versi una musicalità intrinseca. Le interiezioni iniziali dei versi invitano Ermione a condividere il mistero dell'unione con il mondo vegetale. D'Annunzio impiega figure retoriche come l'anafora, l'epifora e la paronomasia per arricchire il testo e sottolineare il messaggio centrale della poesia: l'esistenza di un'armonia trascendente, rivelata dalle "parole nuove" della pioggia che purifica e rinnova.