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La Repubblica Romana e la lotta tra patrizi e plebei

La Repubblica Romana fu segnata dalla lotta tra patrizi e plebei, con conflitti socio-politici che portarono a riforme come i tribuni della plebe e le leggi Licinie-Sestie. Queste riforme, insieme al plebiscito Canuleio, permisero l'accesso dei plebei alle magistrature e i matrimoni misti, fondamentali per la formazione della nobilitas e per le alleanze politiche.

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1

Nel ______ a.C., la Repubblica Romana fu fondata in risposta all'oppressione del regime ______.

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509 monarchico

2

I ______, ovvero l'aristocrazia di Roma, giocarono un ruolo chiave nel rovesciare ______ il Superbo.

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patrizi Tarquinio

3

Cause della secessione dell'Aventino

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Rivendicazioni plebei: accesso magistrature, distribuzione terre, condizioni debitori.

4

Tribuni della plebe

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Magistrati per proteggere plebei, con sacrosanctitas, intercessio, ius auxilii.

5

Sacrosanctitas dei tribuni

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Inviolabilità dei tribuni, pena sacra per chi li ostacola.

6

I ______, estesi a dieci membri, guidavano il concilium plebis, le cui decisioni diventavano leggi per tutti i Romani.

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tribuni della plebe

7

Istituzione del decemvirato

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Nel 451 a.C., creato per redigere un codice di leggi scritte, il Codice delle XII Tavole.

8

Effetto del Codice sul potere giudiziario

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Limitò l'arbitrio dei giudici, garantendo una giustizia più equa e prevedibile.

9

Il ______ Canuleio del 445 a.C. consentì le unioni matrimoniali tra ______ e ______.

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plebiscito patrizi plebei

10

Le leggi - del 367 a.C. permisero ai ______ di accedere alla carica di ______.

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Licinie-Sestie plebei console

11

Abolizione divieto matrimoni misti

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Permetteva ai plebei di sposare patrizi, fondamentale per equilibrio politico e sociale.

12

Dextrarum iunctio nell'arte

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Simboleggia l'unione matrimoniale e il consenso, spesso raffigurato in arche funerarie romane.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Repubblica Romana e la Lotta tra Patrizi e Plebei

La Repubblica Romana emerse nel 509 a.C. come reazione all'autoritarismo monarchico, con i patrizi, l'aristocrazia di Roma, che rafforzarono il loro potere politico. Questi aristocratici, discendenti delle antiche famiglie senatorie dell'epoca dei re, furono i protagonisti della deposizione di Tarquinio il Superbo. Con l'avvento della Repubblica, i patrizi mantennero il controllo delle magistrature civili e religiose, escludendo i plebei, la classe più numerosa ma meno privilegiata, da posizioni di potere. Questa esclusione fu all'origine di un conflitto socio-politico tra le due classi, che caratterizzò i primi secoli della Repubblica.
Tribuno in toga bianca esorta folla di plebei in abiti terrosi tra colonne e archi dell'antica Roma sotto cielo azzurro.

Le Rivendicazioni Plebee e la Secessione dell'Aventino

I plebei, nonostante la loro diversità sociale, erano uniti da comuni rivendicazioni: l'accesso alle magistrature, una distribuzione equa delle terre pubbliche e condizioni più giuste per i debitori. La loro lotta trovò espressione nella secessione dell'Aventino del 494 a.C., un atto di protesta collettiva che li vide ritirarsi su uno dei colli di Roma, rifiutando di partecipare alla vita pubblica e minacciando di non arruolarsi nell'esercito. Questo evento portò alla creazione dei tribuni della plebe, magistrati con il potere di proteggere i plebei dagli abusi dei patrizi, dotati di sacrosanctitas, intercessio e ius auxilii.

I Tribuni della Plebe e l'Assemblea Plebea

I tribuni della plebe, la cui carica fu estesa a dieci membri, presiedevano l'assemblea plebea, il concilium plebis, le cui decisioni, i plebisciti, acquisirono forza di legge per l'intera comunità romana. Nonostante il loro potere, i tribuni erano spesso soggetti all'influenza dei patrizi, che potevano bloccare le loro iniziative attraverso il veto di un singolo tribuno.

Il Decemvirato e il Codice delle XII Tavole

Nel 451 a.C., fu istituito il decemvirato, un collegio di dieci magistrati incaricati di redigere un codice di leggi scritte. Il risultato fu il Codice delle XII Tavole, che fornì una base giuridica accessibile e uniforme per tutti i cittadini, limitando l'arbitrio dei giudici e democratizzando la conoscenza delle leggi, precedentemente monopolizzata dall'aristocrazia patrizia.

Le Leggi Licinie-Sestie e l'Apertura delle Magistrature ai Plebei

Le riforme a favore dei plebei proseguirono con il plebiscito Canuleio del 445 a.C., che permise i matrimoni tra patrizi e plebei, e con le leggi Licinie-Sestie del 367 a.C., che aprirono ai plebei la carica di console. Queste riforme contribuirono a sfumare la distinzione tra patrizi e plebei, portando alla formazione di una nuova élite, la nobilitas, composta da coloro che avevano ricoperto alte cariche politiche e i loro discendenti, che dominò la vita politica romana nei secoli successivi.

Il Matrimonio come Strumento di Alleanza Politica

Il matrimonio a Roma aveva un ruolo cruciale nella creazione di alleanze politiche. L'abolizione del divieto di matrimoni misti permise ai plebei di stringere legami con le famiglie patrizie, aumentando il loro potere e influenza. Questo cambiamento sociale fu riflesso nell'arte e nell'iconografia dell'epoca, come dimostrato dalle raffigurazioni dell'arca funeraria con la dextrarum iunctio, simbolo dell'unione matrimoniale e del consenso reciproco.