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Il fascismo italiano, fondato da Benito Mussolini nel 1919, si sviluppò in un contesto post-bellico, passando da un movimento di riforma sociale a un regime autoritario. Attraverso la violenza e il consenso di varie classi sociali, il fascismo conquistò il potere, culminando nella marcia su Roma e l'instaurazione del regime fascista.
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Il fascismo italiano emerse nel turbolento contesto post-bellico del 1919
Fasci Italiani di Combattimento
Il movimento, inizialmente denominato Fasci Italiani di Combattimento, fu fondato da Benito Mussolini
Programma del movimento
Il programma del movimento combinava richieste di riforma sociale con ideali nazionalisti, posizionandosi come alternativa sia al socialismo che al liberalismo tradizionale
Tra le proposte iniziali del fascismo vi erano il suffragio universale, l'abolizione dei privilegi aristocratici, la giornata lavorativa di otto ore, e riforme agrarie
Il fascismo si caratterizzava per un'ideologia nazionalista e autoritaria, con l'intento di creare uno stato forte e centralizzato
Il fascismo si trasformò da movimento a partito politico nel 1921, abbandonando progressivamente le sue origini social-riformiste e adottando una politica sempre più autoritaria e conservatrice
L'adesione di elementi nazionalisti e conservatori, culminata nella fusione con il Partito Nazionalista Italiano nel 1923, segnò un'ulteriore svolta verso l'estrema destra
Il fascismo si avvalse della violenza come mezzo per affermare il proprio potere e intimidire gli oppositori, attraverso le squadre d'azione e una campagna sistematica di aggressioni
Il fascismo attrasse il sostegno di vari strati sociali e trovò simpatizzanti e alleati anche all'interno delle istituzioni statali
Le reazioni delle altre forze politiche all'ascesa del fascismo furono varie e spesso ambivalenti, con alcuni settori che cercarono di trovare un compromesso con Mussolini
Le divisioni interne ai partiti antifascisti, come il Partito Socialista e il Partito Popolare Italiano, indebolirono la capacità di formare un fronte unito contro il fascismo
La marcia su Roma del 28 ottobre 1922 rappresentò il culmine della strategia fascista per la conquista del potere, costringendo il re Vittorio Emanuele III a nominare Mussolini capo del governo e segnando l'inizio del regime fascista in Italia