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La favola nella letteratura antica si sviluppa da narrazioni orali a opere scritte con autori come Esopo e Fedro. Quest'ultimo, schiavo affrancato, trasforma il genere introducendo elementi di satira e critica sociale, oltre a innovazioni letterarie e morali. Le favole diventano strumenti educativi e culturali, mantenendo rilevanza attraverso i secoli.
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La favola è un genere letterario che ha origini nell'antichità e si è consolidato attraverso le opere scritte
Contributo di Demetrio Falereo
La raccolta esopica di Demetrio Falereo ha arricchito il genere della favola con commenti esplicativi sull'allegoria
Prestigio letterario grazie a Fedro
Nel I secolo d.C., la favola guadagna prestigio letterario grazie alle opere di Fedro, pur mantenendo una forte presenza nella tradizione orale
Il termine latino "fabula" o "fabella" indica un racconto parlato e, per estensione, una finzione narrativa
Il termine "fib" (bugia) in inglese è collegato al termine latino "fabula", suggerendo il carattere di finzione della favola
L'ampia varietà di opere racchiuse sotto il termine "favola" ha generato confusione nella sua classificazione
Fedro, autore latino nato circa nel 15 a.C., è una figura centrale nella storia della favola, avendo scritto opere durante il regno dell'imperatore Tiberio
Fedro si distacca dal modello esopico e rivendica l'originalità e la concisione delle sue favole
Fedro arricchisce il genere della favola con motivi zoomorfici e riferimenti alla vita romana, distinguendosi per l'ampiezza dei racconti e l'uso di aggettivi descrittivi
Quintiliano raccomanda l'uso della favola per l'istruzione dei bambini e dei "rustici", sottolineando la sua efficacia didattica
Nel corso dei secoli, la favola è stata adattata e cristianizzata, mantenendo la sua rilevanza educativa
Fedro ha contribuito significativamente alla valorizzazione della favola come genere letterario, scrivendo opere con intenti estetici e riflessioni metaletterarie