Gertrude, la Monaca di Monza, emerge come figura di modernità in 'I Promessi Sposi'. La sua storia, segnata da predestinazione e ribellione, riflette i conflitti interni e le scelte etiche che caratterizzano la sua esistenza tormentata. Manzoni la ritrae con sensibilità, esplorando la sua fragilità umana e la responsabilità morale.
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Gertrude è descritta come una donna bella ma segnata da un profondo disagio interiore, simboleggiato dalla sua bellezza "sbattuta" e "sfiorita"
Infanzia e aspettative
Fin dalla nascita, Gertrude è destinata alla vita monastica per preservare il patrimonio familiare, ma la realtà del convento e il confronto con la vita secolare scatenano in lei un conflitto interno
Innamoramento e conseguenze
L'amore per un paggio la porta a subire isolamento e minacce di ritorsione, costringendola a scrivere una falsa lettera di professione religiosa per ottenere il perdono del padre
Gertrude è una figura fragile, plasmata da figure autoritarie, ma non è esente dalla responsabilità delle sue azioni, diventando simbolo delle dinamiche sociali che giudicano gli individui in base al loro status e reputazione
Attraverso il personaggio di Gertrude, Manzoni esplora temi di psicologia profonda, delineando una figura complessa e tormentata
Manzoni critica la pratica del maggiorascato, che costringe i figli cadetti a rinunciare alle proprie aspirazioni e il primogenito a sostenere un'eredità di sofferenza
La vicenda di Gertrude è un monito sulla condizione umana e sulle implicazioni delle scelte personali, sottolineando l'importanza dell'agire etico e della libertà individuale