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La polis greca rappresenta il fulcro della civiltà ellenica, una città-Stato autonoma con proprie leggi e istituzioni. Ogni polis aveva un'agorà per il commercio e la politica, un'acropoli come centro religioso e una chora per l'agricoltura. Le varie forme politiche, dalle federazioni agli stati periferici, riflettevano la complessità del mondo greco antico.
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Le poleis greche si svilupparono durante l'Età Oscura, tra il XII e l'VIII secolo a.C
Durante l'Età Arcaica, tra il 700 e il 500 a.C., le poleis greche si estesero e divennero rilevanti
Ogni polis era una comunità politicamente autonoma, con proprie istituzioni, leggi, moneta, dialetto e culti religiosi
Il cittadino, o polites, era l'elemento centrale della polis, con diritti e doveri che lo distinguevano dai sudditi delle monarchie orientali
La partecipazione alla vita politica era considerata un aspetto fondamentale dell'essere cittadino, come sottolineato da Aristotele
La cittadinanza era limitata agli uomini adulti nati liberi, escludendo donne, schiavi e meteci (stranieri residenti)
Le poleis si caratterizzavano per una pianificazione urbana che includeva spazi pubblici dedicati alla vita sociale, politica e religiosa
L'agorà era il cuore della polis, mentre le acropoli erano centri religiosi e talvolta sedi di rifugio in caso di attacco
La distinzione tra la città e la campagna circostante era marcata, con la chora che forniva risorse essenziali come il cibo e le materie prime
Oltre alla polis, esistevano anche stati federali composti da più poleis o comunità che condividevano un'identità comune e si univano per motivi di sicurezza e interessi comuni
I cittadini degli stati federali godevano spesso di una doppia cittadinanza, permettendo loro di partecipare alla vita politica su entrambi i livelli
Al di là delle poleis, esistevano anche regioni come l'Epiro e la Macedonia, dove la struttura politica era organizzata in cantoni o distretti sotto un'autorità centrale