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Antonio Rosmini, filosofo e sacerdote italiano del XIX secolo, è noto per il suo pensiero che integra metafisica, etica e filosofia politica. La sua visione di una società civile basata sulla dignità umana ha influenzato le teorie moderne sulla democrazia e i diritti umani. La sua opera 'Nuovo saggio sull'origine delle idee' cerca di superare il criticismo kantiano con una nuova teoria della conoscenza.
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Antonio Rosmini-Serbati nacque il 24 marzo 1797 a Rovereto e morì il 1 luglio 1855 a Stresa
Appartenenza ad una famiglia aristocratica
Antonio Rosmini-Serbati proveniva da una famiglia aristocratica
Studi in filosofia e teologia
Rosmini ebbe un'educazione di alto livello, che incluse studi in filosofia e teologia
La formazione di Rosmini fu influenzata da una vasta gamma di pensatori, tra cui i classici greci e latini, i Padri della Chiesa e i filosofi moderni
Antonio Rosmini-Serbati sviluppò un sistema filosofico originale che abbracciava diverse aree del sapere
Il "Nuovo saggio sull'origine delle idee" rappresenta un tentativo di fondare una gnoseologia basata sull'intuizione dell'essere come primo principio conoscitivo
Rosmini cercò di armonizzare i principi del liberalismo con quelli della dottrina sociale cattolica, come si evince dalla sua "Filosofia della politica"
Rosmini fondò l'Istituto della Carità, noto anche come Rosminiani, con l'intento di promuovere un'azione sociale e religiosa basata sulla carità e sull'educazione
Complessità del rapporto
Il rapporto tra Rosmini e la Chiesa Cattolica fu complesso e talvolta conflittuale
Sospetti di eterodossia
Le idee innovatrici di Rosmini e il suo impegno per una riforma della Chiesa e della società lo portarono ad essere sospettato di eterodossia
Mescolanza di idee
Rosmini fu influenzato da diverse correnti di pensiero, tra cui il giusnaturalismo e la dottrina sociale cattolica
Dopo la sua morte, il dibattito sul suo pensiero continuò, culminando con la sua riabilitazione nel XX secolo e la sua beatificazione da parte di Papa Benedetto XVI