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La Prima Guerra Mondiale segnò un'epoca di conflitti prolungati e sanguinosi, con l'evoluzione da una guerra di movimento a una di logoramento nelle trincee. Il genocidio degli armeni evidenzia le tragedie umane del periodo.
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La Prima Guerra Mondiale iniziò nel 1914 con la diffusa convinzione che sarebbe stata una guerra lampo, terminando entro pochi mesi
Introduzione di tecnologie belliche avanzate
L'introduzione di tecnologie belliche avanzate, come artiglierie pesanti, mitragliatrici, carri armati, sommergibili, aerei e gas velenosi, trasformò la natura della guerra, rendendola più letale e statica
Le economie nazionali si adattarono rapidamente alle esigenze belliche, incrementando la produzione industriale e permettendo così la prosecuzione della guerra su vasta scala
Il fronte occidentale fu teatro di una rapida transizione da una guerra di movimento a una di posizione
Piano Schlieffen tedesco
Il piano Schlieffen tedesco, che prevedeva un rapido accerchiamento di Parigi per poi rivolgersi verso l'Est, si scontrò con la tenace resistenza belga e la controffensiva alleata sulla Marna, che costrinse i tedeschi a ritirarsi
La guerra di trincea, caratterizzata da condizioni di vita estreme e da un elevato costo in termini di vite umane per guadagni territoriali insignificanti, divenne il simbolo della futilità e della brutalità del conflitto
Gli armeni, un popolo cristiano in un impero a maggioranza musulmana, erano da tempo soggetti a discriminazioni e violenze
Motivazioni dell'Impero ottomano
La situazione peggiorò drasticamente con l'ascesa al potere dei Giovani Turchi, che vedevano gli armeni come una quinta colonna in potenziale alleanza con la Russia, nemica dell'Impero ottomano
Nel 1915, il governo ottomano ordinò la deportazione degli armeni verso il deserto siriano, che si trasformò in un massacro sistematico