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La Costituzione Italiana del 1948 è il cardine dello Stato italiano, con principi di uguaglianza, sovranità popolare e rifiuto della guerra. Promulgata dopo il fascismo, garantisce diritti fondamentali e stabilisce la democrazia repubblicana.
Dopo la caduta del regime fascista e la fine della Seconda Guerra Mondiale, l'Italia si trovò di fronte alla necessità di rinnovare le proprie basi democratiche
Voti favorevoli e contrari
La Costituzione fu approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 con 453 voti favorevoli e 62 contrari, principalmente da esponenti di destra e monarchici legati al regime precedente
Il testo costituzionale fu promulgato il 27 dicembre 1947 dal Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, e entrò in vigore il 1° gennaio 1948
A differenza dello Statuto Albertino del 1848, la Costituzione del 1948 si distingue per la sua rigidità e complessità del procedimento di revisione, volto a garantire stabilità e continuità ai principi democratici fondamentali
La Costituzione riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'individuo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità
La legge garantisce l'uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione
La Costituzione afferma il rifiuto della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali
L'Italia si impegna a promuovere e favorire le organizzazioni internazionali volte alla pace e alla giustizia tra le nazioni
La Costituzione riconosce e tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni come fondamentale per lo sviluppo e il benessere della società