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L'esordio del viaggio dantesco nella Divina Commedia vede il poeta Dante Alighieri perduto in una selva oscura, simbolo della sua crisi spirituale. A trentacinque anni, Dante si ritrova in questo luogo di smarrimento, che rappresenta il peccato e la necessità di un percorso di redenzione. Il colle illuminato simboleggia la speranza, mentre le tre bestie, la lonza, il leone e la lupa, incarnano i vizi che ostacolano l'uomo. L'incontro con Virgilio segna l'inizio di un viaggio di purificazione attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso.
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Dante si ritrova smarrito in una selva oscura, simbolo della sua crisi interiore e del peccato
La selva oscura è descritta come un luogo di smarrimento per Dante, che ha trentacinque anni, età simbolica della metà della vita secondo le credenze medievali
Il poeta si ritrova nella selva oscura durante la notte tra il Venerdì Santo e il Sabato Santo dell'anno 1300, un periodo di grande rilevanza religiosa per il primo giubileo della storia
Il colle illuminato dai raggi del sole rappresenta la speranza e la possibilità di redenzione per Dante
Dante si imbatte in tre bestie simboliche, la lonza, il leone e la lupa, che rappresentano rispettivamente la lussuria, la superbia e l'avidità
Le tre bestie impediscono a Dante di proseguire verso il colle, simbolo della speranza, costringendolo a retrocedere verso la selva oscura
Virgilio, autore dell'Eneide, si presenta come il sommo poeta latino e simbolo della ragione umana
Virgilio si offre di guidare Dante nel suo viaggio attraverso l'aldilà
Virgilio identifica la lupa come un male insaziabile, destinato a essere sconfitto solo dall'intervento di un "veltro", una figura ancora avvolta nel mistero