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La Seconda Guerra Mondiale e l'Europa

L'ascesa dei regimi totalitari e il Patto Molotov-Ribbentrop segnarono la vigilia della Seconda Guerra Mondiale. La strategia della Blitzkrieg, l'occupazione sovietica della Polonia e l'entrata in guerra dell'Italia furono eventi chiave. La Resistenza italiana e la caduta del fascismo, insieme alle decisioni di Potsdam, ridefinirono l'Europa post-bellica. La Shoah rappresenta una delle più oscure pagine di questo periodo.

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1

Anschluss (1938)

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Annessione dell'Austria da parte della Germania nazista, primo passo di espansione territoriale.

2

Accordi di Monaco (1938)

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Accordi che concedevano a Hitler la regione dei Sudeti; violati con l'occupazione della Cecoslovacchia.

3

Patto Molotov-Ribbentrop (23 agosto 1939)

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Accordo di non aggressione tra URSS e Germania con clausole segrete per la divisione dell'Europa orientale.

4

Il conflitto noto come ______ Guerra Mondiale ebbe inizio il ______ quando la Germania invase la ______.

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Seconda 1° settembre 1939 Polonia

5

La tattica militare tedesca chiamata ______ si dimostrò efficace, causando la caduta di ______ il ______.

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Blitzkrieg Varsavia 27 settembre

6

Dopo l'invasione tedesca della Polonia, ______ e ______ dichiararono guerra alla Germania il ______.

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la Francia il Regno Unito 3 settembre

7

Occupazione di Norvegia e Danimarca (aprile 1940)

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Assicurazione controllo rotte marittime strategiche da parte della Germania.

8

Bypass della Linea Maginot

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Invasione tedesca di Francia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo evitando le fortificazioni francesi.

9

Governo di Vichy e collaborazione

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Regime di Vichy sotto Pétain collabora con Germania dopo resa francese.

10

Dopo l'accordo di pace firmato l'______ settembre 1943, l'Italia si trovò divisa con gli alleati a ______ e i tedeschi a ______.

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8 sud nord

11

Entrata in guerra USA

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USA entrano in guerra dopo attacco giapponese a Pearl Harbor il 7 dicembre 1941.

12

Carta Atlantica

Clicca per vedere la risposta

Documento firmato da Roosevelt e Churchill nell'agosto 1941 che propone una visione del mondo post-guerra basata su libertà e autodeterminazione.

13

Conferenza di Potsdam

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Incontro dei leader Alleati nel luglio 1945 che stabilisce le condizioni della resa tedesca e l'ordine mondiale post-bellico, inclusa la divisione della Germania.

14

La ______, attuata dai nazisti, causò la morte di ______ di ebrei.

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soluzione finale sei milioni

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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L'escalation verso il conflitto globale: l'ascesa dei regimi totalitari e il Patto Molotov-Ribbentrop

Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, l'Europa era segnata dall'ascesa dei regimi totalitari. Adolf Hitler, con l'Anschluss, aveva annesso l'Austria nel 1938 e, successivamente, la Cecoslovacchia nel marzo 1939, violando gli accordi di Monaco. Il 23 agosto 1939, la firma del Patto Molotov-Ribbentrop tra l'Unione Sovietica e la Germania nazista stabilì un accordo di non aggressione per dieci anni, includendo clausole segrete per la spartizione di territori dell'Europa orientale. Questo patto permise a Hitler di pianificare l'invasione della Polonia senza temere un intervento sovietico e, contemporaneamente, offrì a Stalin l'opportunità di guadagnare tempo e territorio, in previsione di un futuro conflitto con le potenze occidentali.
Carro armato tedesco della Seconda Guerra Mondiale in un campo di battaglia con soldati sparsi e cielo nuvoloso.

L'esplosione del conflitto: la Blitzkrieg e la reazione delle potenze alleate

Il 1° settembre 1939, la Germania invase la Polonia, scatenando la Seconda Guerra Mondiale. La tattica della Blitzkrieg, caratterizzata da rapidi attacchi combinati di forze terrestri e aeree, si rivelò devastante, portando alla rapida caduta di Varsavia il 27 settembre. Il 17 settembre, in accordo con il patto segreto, l'Unione Sovietica occupò la parte orientale della Polonia. Il 30 novembre, l'URSS attaccò anche la Finlandia, mentre Estonia, Lettonia e Lituania furono occupate nel 1940. La Francia e il Regno Unito, legati alla Polonia da patti di assistenza reciproca, dichiararono guerra alla Germania il 3 settembre, ma il fronte occidentale rimase in uno stato di "strana guerra" fino all'offensiva tedesca del maggio 1940. L'Italia, guidata da Benito Mussolini, inizialmente mantenne una posizione di non belligeranza, entrando nel conflitto solo nel giugno 1940.

L'avanzata tedesca e l'entrata in guerra dell'Italia

La Germania intensificò la sua espansione nel 1940, occupando Norvegia e Danimarca in aprile per assicurarsi il controllo delle rotte marittime strategiche. Il 10 maggio, Hitler lanciò un'offensiva su vasta scala contro Francia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo, bypassando la Linea Maginot e costringendo la Francia alla resa il 22 giugno. Il governo di Vichy, guidato dal maresciallo Pétain, collaborò con l'occupante tedesco. L'Italia di Mussolini, cercando di capitalizzare sulle vittorie tedesche, dichiarò guerra a Francia e Gran Bretagna il 10 giugno, ma le sue forze armate si dimostrarono inadeguate, ottenendo successi limitati.

La Resistenza italiana e la caduta del fascismo

Dopo l'armistizio di Cassibile dell'8 settembre 1943, l'Italia fu divisa tra le forze alleate che avanzavano da sud e i tedeschi che occupavano il nord. In questo contesto, nacque il movimento partigiano, composto da gruppi di resistenza che operavano contro l'occupazione nazista e i resti del regime fascista. La Resistenza, sostenuta da un ampio spettro politico, fu segnata da episodi di eroismo e tragiche rappresaglie, come le stragi delle Fosse Ardeatine e di Marzabotto. La lotta culminò con l'insurrezione generale del 25 aprile 1945, che portò alla liberazione di molte città del nord e all'uccisione di Mussolini il 28 aprile.

La svolta del conflitto e le decisioni di Potsdam

La svolta della guerra si concretizzò con l'entrata in guerra degli Stati Uniti dopo l'attacco a Pearl Harbor e con le decisive vittorie alleate a Stalingrado, El Alamein e nel Pacifico. La Carta Atlantica, firmata da Roosevelt e Churchill nell'agosto 1941, aveva già delineato una visione post-bellica basata sulla libertà e l'autodeterminazione dei popoli. La conferenza di Potsdam, tenutasi nel luglio 1945, delineò le condizioni della resa tedesca e l'ordine post-bellico, con la divisione della Germania in zone di occupazione. La resa incondizionata della Germania fu firmata l'8 maggio 1945, ponendo fine al conflitto in Europa.

Il genocidio della Shoah e l'orrore dei campi di sterminio

La Seconda Guerra Mondiale fu segnata dal genocidio sistematico degli ebrei, noto come Shoah. I campi di concentramento e di sterminio, quali Auschwitz, divennero il teatro di una delle più grandi tragedie umane della storia. La "soluzione finale", pianificata dai nazisti e formalizzata nella conferenza di Wannsee del gennaio 1942, portò alla morte di sei milioni di ebrei, oltre a milioni di altri perseguitati, tra cui rom, omosessuali, disabili e oppositori politici. La memoria dell'Olocausto rimane un monito perenne contro l'odio e l'intolleranza.