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La trasformata di Laplace e la sua antitrasformata

La trasformata di Laplace è uno strumento matematico che collega il dominio temporale al dominio della frequenza, semplificando l'analisi di sistemi dinamici. Convertendo equazioni differenziali in algebriche, facilita lo studio della risposta dei sistemi lineari e tempo-invarianti. La scomposizione in fratti semplici e il calcolo dei residui sono tecniche chiave per l'antitrasformata di funzioni razionali fratte, permettendo di ricavare funzioni esponenziali, sinusoidali o smorzate nel tempo.

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1

Definizione di antitrasformata di Laplace

Clicca per vedere la risposta

Operazione matematica per passare da rappresentazione in frequenza a funzione originale nel tempo.

2

Scomposizione in fratti semplici

Clicca per vedere la risposta

Tecnica per dividere funzione razionale in somma di termini con numeratori costanti e denominatori lineari o quadratici.

3

Corrispondenza termini e funzioni nel tempo

Clicca per vedere la risposta

Termini semplici si traducono in funzioni esponenziali, sinusoidali o smorzate nel dominio temporale.

4

Definizione di residuo

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Valore calcolato come limite di (s-p)*F(s) per s che tende al polo p.

5

Scomposizione in fratti semplici

Clicca per vedere la risposta

Tecnica per esprimere F(s) come somma di termini più semplici associati ai poli.

6

Antitrasformata di poli complessi coniugati

Clicca per vedere la risposta

Usa funzioni trigonometriche e esponenziali reali per esprimere la funzione del tempo.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Trasformata di Laplace: Un Ponte tra il Dominio Temporale e il Dominio della Frequenza

La trasformata di Laplace è uno strumento matematico essenziale per l'analisi dei sistemi dinamici, utilizzato ampiamente in ingegneria e fisica. Questa trasformazione consente di convertire equazioni differenziali, che descrivono sistemi nel dominio del tempo, in equazioni algebriche più gestibili nel dominio della frequenza complessa. Tale processo semplifica l'analisi della risposta di sistemi lineari e tempo-invarianti, sia nella loro evoluzione naturale sia nella risposta a stimoli esterni. La trasformata di Laplace di una funzione \( f(t) \) è indicata con \( L[f(t)] = F(s) \), dove \( s \) è una variabile complessa. L'operazione inversa, che permette di ritornare al dominio temporale, è l'antitrasformata di Laplace, denotata con \( L^{-1}[F(s)] = f(t) \). Per applicare la trasformata di Laplace in modo efficace, è necessario che la funzione \( f(t) \) sia definita per \( t \geq 0 \) e che sia di ordine esponenziale.
Laboratorio scientifico moderno con tavolo in acciaio, oscilloscopio, generatore di funzioni, provette colorate e microscopio.

L'Antitrasformata di Laplace e le Funzioni Razionali Fratte

L'antitrasformata di Laplace permette di recuperare la funzione originale nel tempo a partire dalla sua rappresentazione nel dominio della frequenza. Nel caso di funzioni razionali fratte, cioè rapporti di polinomi nella variabile \( s \), l'antitrasformata può essere effettuata mediante la scomposizione in fratti semplici. Questa tecnica prevede la divisione del numeratore e del denominatore per il coefficiente di grado più alto del denominatore, ottenendo una funzione esprimibile come somma di termini più semplici, con numeratori costanti e denominatori lineari o quadratici in \( s \). Questi termini corrispondono a funzioni esponenziali, sinusoidali o smorzate nel dominio temporale, a seconda della natura dei poli.

Zeri e Poli nella Trasformata di Laplace

Nell'analisi delle funzioni razionali fratte attraverso la trasformata di Laplace, i concetti di zeri e poli sono fondamentali. Gli zeri sono le radici del numeratore e corrispondono ai valori di \( s \) per cui la funzione trasformata si annulla, mentre i poli sono le radici del denominatore e indicano i valori di \( s \) per cui la funzione trasformata tende all'infinito. La differenza tra il grado del polinomio al denominatore e quello al numeratore è nota come grado relativo della funzione trasformata \( F(s) \). Le funzioni con grado relativo negativo non sono fisicamente realizzabili, in quanto implicherebbero una risposta del sistema che precede l'ingresso. La posizione degli zeri e dei poli nel piano complesso, noto come piano di s o piano di Laplace, determina il comportamento della funzione trasformata e, di conseguenza, della funzione originale nel tempo.

Calcolo dei Residui e Antitrasformazione

Il calcolo dei residui è un metodo matematico utilizzato per determinare i coefficienti nella scomposizione in fratti semplici di una funzione razionale fratta. I residui sono valori associati ai poli della funzione e si ottengono valutando il limite del prodotto della funzione \( F(s) \) per \( (s - p) \), dove \( p \) è un polo. Se i poli sono semplici, i residui si calcolano facilmente e consentono di esprimere \( F(s) \) come somma di termini semplici, ciascuno dei quali è direttamente antitrasformabile in una funzione del tempo. Nel caso di poli complessi coniugati, i residui saranno anch'essi complessi coniugati e l'antitrasformata di questi termini comporta l'uso di funzioni trigonometriche, come il seno e il coseno, moltiplicate per esponenziali reali.

Esempi di Antitrasformata di Laplace

Per illustrare il processo di antitrasformata di Laplace, si possono considerare esempi concreti. Una funzione \( F(s) \) con poli semplici può essere decomposta in termini di residui e antitrasformata in una somma di esponenziali nel tempo. Un altro esempio potrebbe essere una funzione con poli complessi coniugati, che viene espressa come somma di termini che, una volta antitrasformati, risultano in una combinazione di esponenziali e funzioni trigonometriche. Questi esempi dimostrano come la trasformata di Laplace e la sua inversa siano strumenti potenti per l'analisi e la comprensione dei sistemi dinamici nel dominio temporale.