La filosofia come radice delle scienze
Inizialmente, la filosofia era vista come la disciplina che unificava e coordinava tutti i campi del sapere, agendo come scienza dello scibile umano. Questo ruolo integratore ha permesso alla filosofia di essere il punto di riferimento per l'organizzazione e la metodologia delle varie branche del sapere. Con l'avvento della rivoluzione scientifica tra il XV e il XVI secolo, molte discipline hanno iniziato a richiedere un'indipendenza dalla filosofia, sviluppando metodi propri e separandosi dal suo ambito, portando alla specializzazione e alla professionalizzazione delle scienze.Distinzione tra filosofia e scienze specializzate
La rivoluzione scientifica ha portato alla nascita di discipline autonome che, pur perseguendo l'obiettivo comune della ricerca della verità e della conoscenza, hanno adottato metodi e approcci distinti dalla filosofia. L'uso dell'esperimento, ad esempio, è diventato una metodologia fondamentale delle scienze naturali, differenziandole dalla filosofia, che si concentra maggiormente sull'analisi concettuale e sull'argomentazione logica. Di conseguenza, oggi gli studiosi in campi come la biologia o la fisica non sono generalmente considerati filosofi, poiché le loro discipline hanno acquisito uno statuto epistemologico autonomo e specifico.Evoluzione terminologica e concettuale della filosofia
Il termine "filosofia" non è stato utilizzato fin dall'inizio dai pensatori greci, che si identificavano come "sofisti", ovvero sapienti. Con l'emergere di una scuola di pensiero nota come "scuola dei sofisti", i filosofi hanno iniziato a distinguersi adottando il termine "filosofo" per evitare confusioni. Questo cambiamento terminologico, che si afferma con Platone, riflette anche un'evoluzione concettuale, con la filosofia che si distingue progressivamente dalle altre forme di sapere e assume un'identità più definita, orientata verso l'indagine razionale e critica della realtà.