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La pianificazione urbana nella Roma antica rivela un'organizzazione meticolosa, con città strutturate secondo il modello del castrum. Strade e ponti romani, frutto di avanzate tecniche ingegneristiche, costituivano una rete di comunicazione essenziale per l'Impero. La fondazione delle città seguiva riti sacri e cerimoniali per assicurare la protezione divina.
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Il modello del castrum prevedeva una precisa griglia ortogonale per la pianificazione delle nuove città
Il modello del castrum influenzò lo schema urbanistico ippodameo di matrice ellenistica
Lungo il cardo e il decumano, le due arterie principali, erano spesso presenti portici che ne esaltavano l'importanza
La porta praetoria, situata a nord, era uno dei punti cardinali di accesso alla città
La porta decumana, situata a sud, era uno dei punti cardinali di accesso alla città
Le porte principalis dextera (est) e principalis sinistra (ovest) definivano rispettivamente i punti cardinali est e ovest di accesso alla città
Gli isolati, o insulae, erano destinati a ospitare abitazioni private all'interno della città
Gli isolati erano anche destinati a ospitare negozi e strutture pubbliche come templi, teatri, anfiteatri, basiliche, terme, biblioteche e mercati
Gli isolati erano parte di un'organizzazione dello spazio urbano che si riflette ancora oggi in molte città italiane fondate in epoca romana
La fondazione di una nuova città nell'antica Roma era un evento di grande significato religioso e civile
Prima di procedere con la costruzione, era necessario compiere riti propiziatori per ottenere il favore degli dei
Il rito fondamentale della fondazione di una nuova città era il solco del pomerium, il confine sacro tracciato con un aratro trainato da una coppia di buoi