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L'Impero Napoleonico ha segnato un'epoca di profonde trasformazioni legislative e amministrative. Con il Codice Civile del 1804, Napoleone Bonaparte abolì le leggi locali e feudali, promuovendo l'uguaglianza legale e l'abolizione dei privilegi di nascita. La centralizzazione amministrativa e il principio del merito nella pubblica amministrazione furono altri pilastri della sua governance, che insieme alla politica dell'amalgama e alla creazione di una nuova aristocrazia, hanno plasmato una società più aperta alla mobilità sociale.
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Il Codice Civile del 1804, noto come Codice Napoleone, unificò il sistema legale francese e promosse l'uguaglianza legale e l'abolizione dei privilegi di nascita
L'introduzione del sistema metrico decimalizzato contribuì a standardizzare le misure in tutto l'impero
La riforma fiscale basata sul reddito promosse l'uguaglianza fiscale in tutto l'impero
Napoleone promosse una politica di centralizzazione amministrativa per rafforzare il controllo dello stato e promuovere l'efficienza
L'impero fu diviso in 130 dipartimenti, ciascuno con un prefetto nominato dal governo centrale, per garantire un controllo diretto e capillare su tutto il territorio
Napoleone introdusse il principio del merito come criterio fondamentale per la selezione e la promozione dei funzionari pubblici, promuovendo la qualificazione e la dedizione al servizio dello stato
Il servizio militare e la pubblica amministrazione offrirono opportunità di mobilità sociale durante l'epoca napoleonica
La politica dell'amalgama mirava a fondere la vecchia aristocrazia con la nuova élite borghese e militare per legittimare il regime di Napoleone e creare una base di sostegno tra le diverse classi sociali
Furono istituite istituzioni educative statali, come licei e università, per formare funzionari qualificati, ma l'accesso ai livelli più elevati rimaneva spesso prerogativa delle classi sociali più abbienti