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Niccolò Cusano, filosofo del XV secolo, rivoluziona la filosofia con la 'dotta ignoranza', un approccio che riconosce i limiti della conoscenza umana. La sua visione dell'universo come 'maximum contractum' e l'uso della matematica per avvicinarsi all'infinito hanno influenzato il pensiero rinascimentale e la conciliazione delle religioni. Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, membri dell'Accademia Platonica, hanno esteso il suo lascito, esplorando la dignità umana e l'armonia tra diverse correnti filosofiche.
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L'opera di Niccolò Cusano che segna un punto di svolta nella filosofia occidentale, affrontando temi come la conoscenza, la teologia e la metafisica
Il concetto di "dotta ignoranza"
La consapevolezza dei limiti della propria conoscenza, in particolare riguardo alla comprensione di Dio, che supera la capacità umana di piena comprensione
L'epistemologia di Cusano
La conoscenza umana come un processo di approssimazione infinita, in cui ogni sapere si configura come un rapporto o una proporzione
L'approccio di Cusano che sostiene che di Dio si può parlare solo in termini di ciò che non è, enfatizzando l'importanza del riconoscimento dei limiti della conoscenza umana come punto di partenza per la ricerca filosofica e teologica
Il ruolo fondamentale della matematica nel pensiero di Cusano per avvicinarsi alla comprensione dell'infinito, in particolare attraverso il concetto di "coincidentia oppositorum"
La distinzione tra la Ragione, che si occupa del finito, e l'Intelletto, che può accedere a una comprensione superiore della natura divina
La visione di Cusano dell'universo come un effetto finito di una causa infinita, Dio, che enfatizza la distinzione tra l'infinità di Dio e la somma infinita di enti finiti che costituiscono l'universo
La prospettiva di Cusano che tutte le religioni sono espressioni umane che cercano di avvicinarsi al divino, e che possono trovare un punto di incontro nel riconoscimento dei loro limiti e nella ricerca comune della verità divina
L'eredità di Cusano che influenzò profondamente Ficino, membro dell'Accademia Platonica di Firenze, che si dedicò alla traduzione dei dialoghi di Platone e alla fusione del cristianesimo con il platonismo
Il contemporaneo di Ficino che si distinse per il suo approccio umanistico e per l'accento posto sulla dignità dell'uomo, cercando di armonizzare le varie correnti filosofiche e religiose e trovando punti di contatto tra Platone, Aristotele e le religioni monoteistiche