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La scrittura geroglifica dell'antico Egitto, usata per oltre tre millenni, rappresenta un complesso sistema di simboli incisi su monumenti e papiri. Questi simboli, che includevano figure umane, animali e oggetti, erano dominio di un ristretto ceto di specialisti e scribi. Le tecniche enigmatiche utilizzate permettevano di esprimere significati multipli e nascosti, rendendo i geroglifici un argomento di studio affascinante ancora oggi.
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La scrittura geroglifica fu utilizzata per oltre tre millenni, dal 3100 a.C. al IV secolo d.C
Simboli raffiguranti elementi vari
I geroglifici erano simboli intricati che rappresentavano figure umane, animali e oggetti
Incisione su monumenti e templi
I geroglifici erano incisi su monumenti, templi e tombe lungo il fiume Nilo
Persistenza della natura iconografica
A differenza di altri sistemi di scrittura contemporanei, i geroglifici egizi si distinguevano per la loro natura iconografica persistente
Per facilitare la scrittura su materiali come il papiro, gli Egizi svilupparono forme cursiva come lo ieratico e il demotico
In Egitto, l'alfabetizzazione era riservata alle élite, mentre gli scribi utilizzavano lo ieratico per le loro funzioni amministrative e contabili
La conoscenza e l'uso dei geroglifici erano limitati a un ristretto ceto di specialisti, che apprendevano l'arte della scrittura nelle "case della vita"
Gli scribi egizi erano maestri nell'arte della scrittura enigmatica, che era particolarmente diffusa in contesti religiosi e nelle iscrizioni monumentali
Durante il Nuovo Regno, l'uso di scritture enigmatiche raggiunse il suo apice di complessità, con l'introduzione di nuovi simboli e suoni
La scrittura enigmatica permetteva di esprimere significati multipli e nascosti all'interno di un testo
Grazie alla scoperta della Pietra di Rosetta e al lavoro di Jean-François Champollion, i geroglifici furono decifrati nel XIX secolo