L'opera poetica di Giuseppe Ungaretti attraversa le esperienze cruciali del Novecento, dalla Prima alla Seconda Guerra Mondiale, esprimendo temi di fratellanza, dolore e ricerca interiore. Le raccolte 'Il Porto Sepolto', 'Sentimento del Tempo', 'Il Dolore', 'La Terra Promessa', 'Un grido e paesaggi' e 'Il Taccuino del Vecchio' delineano il suo percorso creativo, segnato da una continua sperimentazione linguistica e da una profonda meditazione sulla condizione umana.
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Le liriche scritte durante la Prima Guerra Mondiale, in cui emerge la ricerca di una fratellanza universale tra i soldati e la meditazione sulla morte
Le poesie che riflettono, rispettivamente, il periodo tra le due guerre mondiali e gli anni della Seconda Guerra Mondiale, segnati da profonde perdite personali
Le opere che proseguono l'esplorazione interiore e la sperimentazione linguistica, e che riflettono sul rapporto tra l'uomo e l'ambiente naturale
Le ultime composizioni, tra cui "L'impietrito e il velluto", che chiude simbolicamente l'opera
Gli elementi cardine della poetica di Ungaretti, che rappresentano l'ignoto che avvolge l'esistenza e lo strumento con cui il poeta tenta di superare i confini del reale
Il poeta vede nella poesia la possibilità di cogliere l'invisibile nel visibile, ispirandosi alla figura di Leopardi
La poesia come strumento per unire la propria voce a quella dell'assoluto, in un continuo dialogo tra finito e infinito
Le poesie scritte al fronte durante la Prima Guerra Mondiale, caratterizzate da un linguaggio scarno e da un'estrema sintesi espressiva
L'influenza del simbolismo francese e delle avanguardie, che portano il poeta ad abbandonare la metrica tradizionale a favore del verso libero
L'amore, la fratellanza e la solidarietà umana, affrontati in un contesto di sofferenza e tragedia