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La psicopatologia esplora i confini tra normalità e disturbi mentali, influenzando diagnosi e trattamenti. Il DSM-5 e l'ICD-10 sono fondamentali per la classificazione nosografica, mentre la stigmatizzazione sociale legata alle diagnosi psichiatriche rimane una sfida importante.
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La valutazione di un comportamento come anomalo dipende da diversi fattori, tra cui il disagio soggettivo, il disadattamento funzionale, la devianza statistica, la violazione delle norme sociali, il disagio sociale, l'irrazionalità, l'imprevedibilità e la pericolosità
La definizione di normalità e patologia è influenzata dal contesto culturale e sociale e può cambiare nel corso del tempo, come dimostrato dalla rimozione dell'omosessualità dalla lista dei disturbi mentali nel DSM-II nel 1973
Il DSM-5 e l'ICD-10 forniscono un quadro per diagnosticare e comprendere i disturbi mentali, con un impatto significativo sulla pratica clinica, sulla ricerca e sulla politica sanitaria
Il DSM-5, pubblicato nel 2013, ha introdotto cambiamenti significativi rispetto alle edizioni precedenti, come l'eliminazione del sistema multiassiale e l'introduzione di nuovi criteri diagnostici, con l'obiettivo di fornire una diagnosi più dettagliata e considerare l'intero arco della vita dell'individuo
La diagnosi di un disturbo mentale può portare a stigma, discriminazione e stereotipi negativi, che possono danneggiare l'autoimmagine dell'individuo e ostacolare l'accesso ai servizi di trattamento e supporto
È essenziale che i professionisti della salute mentale utilizzino un linguaggio che non riduca la persona alla sua diagnosi, ma che piuttosto descriva la condizione in termini di sfide che la persona sta affrontando, al fine di ridurre lo stigma e promuovere una visione più umana e inclusiva delle persone con disturbi mentali