La politica demografica romana, dalla fondazione mitica con Romolo e il ratto delle Sabine, alle Leggi Giulie di Augusto che miravano a incentivare il matrimonio e la natalità. Queste riforme, integrate nel contesto di una crisi demografica, riflettevano l'importanza della famiglia e la volontà di rafforzare i valori tradizionali del mos maiorum nella società romana.
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Secondo la tradizione, Romolo organizzò il ratto delle Sabine per ovviare alla mancanza di donne nella neonata città
Il ratto delle Sabine, sebbene un mito fondativo, riflette l'importanza attribuita alla crescita demografica nella società romana
La crisi demografica nell'età augustea fu causata da un declino nelle nascite, l'aumento del celibato e del divorzio, e le perdite umane dovute alle guerre civili
Utilizzando i suoi poteri, Augusto introdusse le Leggi Giulie per incentivare il matrimonio e la procreazione e sanzionare coloro che sceglievano di rimanere celibi o nubili
Le Leggi Giulie, come la Lex Iulia de maritandis ordinibus e la Lex Papia Poppaea, imponevano penalità a chi non si sposava e offrivano privilegi a chi aveva figli
La Lex Iulia de adulteriis coercendis stabiliva pene severe per l'adulterio e concedeva al pater familias il diritto di punire i colpevoli
Augusto enfatizzò il suo impegno nel ripristinare il mos maiorum come parte della sua politica di rinnovamento culturale e sociale
Nelle sue Res gestae, Augusto collega le Leggi Giulie alla purificazione del senato e alla celebrazione dei Ludi Saeculares, simboli del ritorno ai valori tradizionali
La riforma del senato di Augusto portò all'integrazione di nuovi senatori provenienti dalle province, promuovendo alleanze tra l'antica nobiltà e i nuovi ceti dirigenti
Le Leggi Giulie imposero restrizioni matrimoniali per i nuovi senatori e contribuirono a consolidare la classe aristocratica e a legittimare l'autorità di Augusto
Le sanzioni pecuniarie e l'uso politico delle accuse di adulterio minarono il successo delle Leggi Giulie, evidenziando la dissonanza tra le intenzioni legislative e la realtà socio-culturale dell'epoca augustea
I casi di adulterio, spesso con sottotesti politici, come le condanne di Giulia e Giulia Minore, evidenziano le tensioni e le contraddizioni delle politiche familiari di Augusto
Nel suo poema Fasti, Ovidio mostra una visione contrastante della politica familiare di Augusto, evidenziando le contraddizioni tra l'ideologia promossa e la realtà sociale dell'epoca