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L'Anno dei Quattro Imperatori segna una svolta nella storia romana con la fine della dinastia Giulio-Claudia e l'ascesa di Vespasiano, fondatore della dinastia Flavia. Il suo consolidamento del potere, seguito dai regni di Tito e Domiziano, e l'introduzione del principato per adozione con Nerva, hanno portato a un'era di stabilità sotto i Cinque Buoni Imperatori.
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L'anno 69 d.C. è stato caratterizzato da un periodo di grande instabilità politica e lotte per il potere a seguito del suicidio di Nerone e della fine della dinastia Giulio-Claudia
Galba, Otone e Vitellio
Dopo la morte di Nerone, il potere imperiale passò rapidamente attraverso le mani di Galba, Otone e Vitellio, tutti e tre caduti a causa dell'instabilità politica e delle lotte per il potere
Vespasiano
Alla fine, fu Vespasiano, comandante delle legioni orientali, a emergere vittorioso e a stabilizzare l'Impero, fondando la dinastia Flavia
Vespasiano consolidò il suo potere attraverso la lex de imperio Vespasiani, una legge che legittimava l'autorità dell'imperatore indipendentemente dalla sua origine familiare
La lex de imperio Vespasiani conferiva al principe poteri eccezionali, come il diritto di concludere trattati, intervenire nelle elezioni dei magistrati e l'immunità dalle leggi esistenti
Vespasiano si distinse per una politica di austerità fiscale, riuscendo a risanare le finanze dello Stato grazie anche al bottino di guerra ottenuto dalla distruzione del Tempio di Gerusalemme
Tito, figlio di Vespasiano, regnò dal 79 all'81 d.C. e fu un imperatore benevolo e amato dal popolo, in parte grazie alla sua generosità mostrata durante la crisi causata dall'eruzione del Vesuvio
Dopo la morte di Tito, gli succedette il fratello Domiziano, il cui governo autoritario e le tendenze dispotiche lo misero in conflitto con il Senato e le élite romane
Le persecuzioni di Domiziano contro i membri dell'aristocrazia e la sua stessa famiglia, insieme a una politica interna oppressiva, generarono un malcontento che portò alla sua uccisione nel 96 d.C. e alla fine della dinastia Flavia
Dopo l'assassinio di Domiziano, il Senato scelse come imperatore Nerva, che adottò il generale Traiano come suo successore, inaugurando la pratica del principato per adozione
Traiano, che regnò dal 98 al 117 d.C., fu uno dei più grandi conquistatori romani e si distinse per una politica interna di opere pubbliche e sostegno alle classi meno abbienti
Adriano, successore di Traiano, adottò una politica di consolidamento e pace, rinunciando a parte delle conquiste del predecessore per stabilizzare i confini dell'Impero e promuovendo l'ellenismo e il benessere degli schiavi e dell'istruzione