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La caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 d.C. segna la fine di un'epoca e l'inizio del Medioevo. Fattori come invasioni barbariche, crisi economica e politica, e la perdita di coesione interna hanno contribuito al declino. Figure come Romolo Augusto e Odoacre sono emblematiche di questo periodo di transizione, così come le riforme di Diocleziano e Costantino il Grande, che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia.
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Le invasioni dei popoli barbarici, come i Visigoti e i Vandali, hanno contribuito alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente
La crisi economica, causata da una combinazione di fattori come la diminuzione delle risorse e la svalutazione della moneta, ha indebolito l'Impero Romano d'Occidente
La diminuzione della popolazione e la mancanza di nuove generazioni hanno portato a una crisi demografica che ha influenzato negativamente la stabilità dell'Impero
Nel Principato, l'imperatore manteneva un'apparenza di normalità repubblicana e il suo potere era limitato
Nel Dominato, l'imperatore aveva un ruolo più autocratico e il suo potere era maggiormente centralizzato
All'inizio, Roma cercò di integrare i popoli barbarici come alleati e mercenari
La pressione demografica e le invasioni degli Unni spinsero i popoli barbarici a invadere i territori romani
Eventi come il saccheggio di Roma da parte dei Visigoti e la minaccia degli Unni evidenziano la crescente pressione esercitata dai barbari sui confini dell'Impero
La Guardia Pretoriana, inizialmente istituita come forza di protezione, divenne un potente attore politico nell'Impero Romano
I Pretoriani influenzarono le decisioni imperiali e furono coinvolti in numerosi complotti e assassinii di imperatori, interferendo nelle questioni di successione
La loro interferenza e la loro lealtà spesso in vendita contribuirono all'instabilità politica dell'Impero
I cristiani furono perseguitati a causa del loro rifiuto di partecipare ai culti pagani e di venerare l'imperatore come una divinità
Le persecuzioni furono motivate dalla percezione dei cristiani come una minaccia all'ordine pubblico e all'unità religiosa dell'Impero
Dall'Editto di Milano del 313 d.C. all'Editto di Tessalonica del 380 d.C., i cristiani passarono da essere perseguitati a diventare la religione di stato dell'Impero
L'Anarchia Militare, un periodo di grave instabilità caratterizzato da una rapida successione di imperatori e rivolte militari, ebbe ripercussioni negative sull'economia e sulla società dell'Impero
Per affrontare le sfide, Diocleziano introdusse la Tetrarchia, un sistema di governo a quattro capi, ma dopo la sua abdicazione, la Tetrarchia collassò rapidamente
Durante il Dominato, la capitale dell'Impero Romano d'Occidente fu spostata da Roma a Milano e poi a Ravenna, mentre l'Impero d'Oriente aveva come capitali Nicomedia e Costantinopoli