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I Campi Flegrei e i vulcani vicini a Napoli

I Campi Flegrei, il Vesuvio e Ischia sono aree vulcaniche italiane con una storia ricca di eruzioni che hanno plasmato il paesaggio e influenzato il clima globale. Questi siti geotermici attivi, noti per fenomeni come il bradisismo, rimangono sotto stretto monitoraggio a causa del loro potenziale rischio eruttivo.

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1

Ubicazione Campi Flegrei

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Area vulcanica ad ovest di Napoli, nota per attività geotermica come fumarole e sorgenti termali.

2

Significato nome 'Campi Flegrei'

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Dal greco 'campi ardenti', riferito all'intensa attività geotermica dell'area.

3

Impatto eruzione Ignimbrite Campana

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Una delle maggiori eruzioni degli ultimi 200.000 anni, ha influenzato significativamente il clima globale.

4

I Campi Flegrei hanno avuto oltre ______ eruzioni negli ultimi ______ anni, con l'ultima grande eruzione nel ______.

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27 5.500 1538

5

Livello di allerta 'verde'

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Indica normalità nell'attività vulcanica, nessuna variazione rilevante nei parametri monitorati.

6

Ruolo del Dipartimento della Protezione Civile

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Definisce i livelli di allerta in collaborazione con l'INGV per la prevenzione dei rischi vulcanici.

7

Importanza del monitoraggio continuo dei vulcani

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Essenziale per prevenire/mitigare rischi di eruzioni e proteggere la popolazione.

8

Il ______ è attivo da circa ______ anni e si trova vicino a ______ in una delle aree più popolate d'Europa.

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Vesuvio 40.000 Napoli

9

L'eruzione del ______ d.C. del Vesuvio ha seppellito le antiche città di ______, ______ e ______.

Clicca per vedere la risposta

79 Pompei Ercolano Stabia

10

Natura di Ischia

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Isola vulcanica nel Golfo di Napoli con storia geologica complessa.

11

Monte Epomeo

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Punto più alto di Ischia, risultato della risalita di un blocco di roccia in una caldera di 55.000 anni fa.

12

Attività vulcanica attuale

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Nonostante l'ultima eruzione nel 1302, fumarole e sismi indicano un sistema magmatico ancora attivo.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La natura vulcanica dei Campi Flegrei

I Campi Flegrei, un'area vulcanica situata ad ovest di Napoli, sono noti per la loro intensa attività geotermica, testimoniata da fumarole e sorgenti termali. Il nome "Campi Flegrei", dal greco "campi ardenti", allude a questa caratteristica. La regione è stata teatro di attività vulcanica per oltre 80.000 anni e si distingue per la presenza di una caldera, una depressione geologica formatasi in seguito a due massicce eruzioni: l'Ignimbrite Campana, avvenuta circa 39.000 anni fa, e il Tufo Giallo Napoletano, risalente a circa 15.000 anni fa. L'eruzione dell'Ignimbrite Campana è stata una delle più grandi eruzioni vulcaniche degli ultimi 200.000 anni e ha avuto un impatto significativo sul clima globale.
Vista panoramica dei Campi Flegrei con il Vesuvio sullo sfondo, colline di tufo giallastro, vegetazione mediterranea e mare con barca a vela.

L'attività eruttiva recente e il fenomeno del bradisismo

L'attività vulcanica dei Campi Flegrei non si è arrestata dopo l'eruzione del Tufo Giallo Napoletano, con oltre 27 eruzioni documentate negli ultimi 5.500 anni. L'ultima grande eruzione, datata 1538, ha portato alla formazione del Monte Nuovo. Un fenomeno distintivo della zona è il bradisismo, un lento movimento verticale del suolo che ha causato notevoli sollevamenti e abbassamenti, particolarmente evidenti a Pozzuoli. Le crisi bradisismiche degli anni '70 e '80 hanno provocato sollevamenti del suolo fino a 3,5 metri, causando danni a edifici e infrastrutture e rendendo necessaria l'evacuazione di residenti. Dal 2005, si è osservato un nuovo ciclo di sollevamento, indicativo di un'attività vulcanica sotterranea non ancora placata.

Il livello di allerta e il monitoraggio dei Campi Flegrei

Il livello di allerta attuale per i Campi Flegrei è "giallo", che indica una variazione dei parametri vulcanici monitorati e suggerisce un incremento dell'attività vulcanica. Questo stato di allerta, definito dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), è superiore al livello "verde", che rappresenta una condizione di normalità. Il monitoraggio continuo è cruciale per prevenire e mitigare i rischi legati a un'eventuale eruzione.

Il Vesuvio: un vulcano tra storia e rischio

Il Vesuvio è uno dei vulcani più noti e studiati al mondo, attivo da circa 40.000 anni e situato vicino a Napoli, in una delle zone più densamente popolate d'Europa. La sua forma attuale è il risultato dell'interazione tra il più antico Monte Somma e il cono più recente del Vesuvio. La storia eruttiva del complesso Somma-Vesuvio è stata caratterizzata da diversi stili eruttivi, inclusi quelli pliniani, come l'eruzione del 79 d.C. che seppellì le città di Pompei, Ercolano e Stabia. L'attività vulcanica del Vesuvio è stata suddivisa in cicli, con periodi di quiescenza seguiti da fasi di attività, che hanno incluso sia eruzioni esplosive sia effusive.

Ischia: un'isola vulcanica e la sua evoluzione geologica

Ischia è un'isola vulcanica nel Golfo di Napoli, con una storia geologica complessa e una serie di fenomeni vulcanici e vulcano-tettonici. Il Monte Epomeo, il punto più alto dell'isola, è il risultato di un fenomeno di risalita di un blocco di roccia all'interno di una caldera formatasi circa 55.000 anni fa. L'isola ha sperimentato numerose eruzioni, con un'alternanza tra periodi di attività e di riposo vulcanico. Negli ultimi 5.500 anni, si sono verificate almeno 45 eruzioni, l'ultima delle quali nel 1302. Nonostante l'assenza di eruzioni in tempi recenti, la persistenza di fumarole e la storia sismica dell'isola suggeriscono che il sistema magmatico sottostante rimane attivo.