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Il boom economico degli anni '20 negli USA, noto come 'Roaring Twenties', vide un'espansione senza precedenti con l'adozione di produzione di massa e l'aumento dei consumi. Tuttavia, la crescita nascondeva criticità strutturali che culminarono nel crollo di Wall Street del 1929, innescando la Grande Depressione. La risposta di Franklin D. Roosevelt con il New Deal e le misure del fascismo in Italia rappresentano momenti chiave nella gestione della crisi economica globale.
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Durante gli anni '20, l'economia degli Stati Uniti visse un periodo di notevole espansione, con un incremento significativo nella produzione e nel consumo di beni durevoli come automobili, elettrodomestici, radio e grammofoni
Grazie all'adozione di metodi di produzione di massa come il sistema taylorista-fordista e l'introduzione della catena di montaggio, la produttività del lavoro negli Stati Uniti aumentò del 43% durante gli anni '20
Nonostante il boom economico, l'economia americana presentava delle criticità strutturali come la riduzione del potere d'acquisto dei salari, un sistema finanziario basato su un approccio liberista e l'eccessiva speculazione azionaria
Il 24 ottobre 1929, noto come "Giovedì Nero", segnò l'inizio del crollo di Wall Street con un precipitoso calo degli indici azionari che innescò una reazione a catena di vendite guidate dal panico
Il crollo di Wall Street ebbe ripercussioni devastanti sull'intero sistema economico, causando il fallimento di migliaia di banche, la contrazione del credito e la chiusura di molte imprese, con conseguente aumento della disoccupazione
La crisi si diffuse rapidamente a livello internazionale, influenzando negativamente la produzione industriale, i mercati finanziari e l'occupazione in molti paesi
Il presidente Franklin Delano Roosevelt rispose alla crisi economica con il New Deal, un insieme di riforme ispirate alle teorie keynesiane che prevedevano un intervento diretto dello Stato nell'economia
Il New Deal aveva l'obiettivo di stimolare la ripresa economica attraverso investimenti in infrastrutture, sostegno ai disoccupati e misure per incrementare la domanda interna
Il New Deal si sviluppò in due fasi, con la seconda che introdusse importanti riforme per la protezione dei diritti e dei salari dei lavoratori
Anche l'Italia subì gli effetti della Grande Depressione, con un aumento della disoccupazione da 300.000 a 1.300.000 individui tra il 1929 e il 1933
Il regime fascista guidato da Benito Mussolini adottò una serie di misure per contrastare la crisi, tra cui la riduzione dei salari, l'incremento dei lavori pubblici e l'intervento statale a sostegno dell'economia
Il regime fascista realizzò grandi opere infrastrutturali e avviò programmi di bonifica agraria per sostenere l'economia, ma a un alto costo sociale e con una crescente militarizzazione in vista del conflitto mondiale