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Il boom economico degli anni '20 e la Grande Depressione

Il boom economico degli anni '20 negli USA, noto come 'Roaring Twenties', vide un'espansione senza precedenti con l'adozione di produzione di massa e l'aumento dei consumi. Tuttavia, la crescita nascondeva criticità strutturali che culminarono nel crollo di Wall Street del 1929, innescando la Grande Depressione. La risposta di Franklin D. Roosevelt con il New Deal e le misure del fascismo in Italia rappresentano momenti chiave nella gestione della crisi economica globale.

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Roaring Twenties

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Periodo di forte crescita economica negli USA negli anni '20, con aumento di produzione e consumo.

2

Beni durevoli popolari

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Automobili, elettrodomestici, radio e grammofoni molto richiesti durante il boom economico degli anni '20.

3

Aumento produttività del lavoro

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Cresciuta del 43% grazie a produzione di massa e catena di montaggio, come nel sistema taylorista-fordista.

4

Speculazione azionaria eccessiva

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Investimenti rischiosi in borsa da parte di istituzionali e privati, contribuendo alla formazione di una bolla finanziaria.

5

Il crollo di Wall Street ha portato al fallimento di ______ di banche e alla riduzione del ______.

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migliaia credito

6

La Grande Depressione, scatenata dal crollo del mercato azionario, ha avuto un impatto globale, influenzando la ______ industriale e l'______ in diversi paesi.

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produzione occupazione

7

Presidente USA 1932

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Franklin Delano Roosevelt eletto per risposta crisi economica.

8

Obiettivi New Deal

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Stimolo ripresa economica, investimenti infrastrutture, sostegno disoccupati, aumento domanda interna.

9

Riforme New Deal fase 2

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Protezione diritti e salari lavoratori, riforme sociali.

10

Durante la Grande Depressione, l'occupazione in Italia è salita da ______ a ______ individui dal 1929 al 1933.

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300.000 1.300.000

11

Per aiutare il settore bancario e industriale, furono creati l'______ e l'______, aumentando l'influenza dello stato sull'economia italiana.

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Istituto Mobiliare Italiano Istituto per la Ricostruzione Industriale

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Il Boom Economico e le Contraddizioni dell'Economia Americana degli Anni '20

Durante gli anni '20, l'economia degli Stati Uniti visse un periodo di notevole espansione, conosciuto come il "Roaring Twenties" o boom economico. Questa fase fu caratterizzata da un incremento significativo nella produzione e nel consumo di beni durevoli, come automobili, elettrodomestici, radio e grammofoni. La produttività del lavoro aumentò del 43% grazie all'adozione di metodi di produzione di massa, come il sistema taylorista-fordista e l'introduzione della catena di montaggio. Nonostante questi progressi, l'economia americana presentava delle criticità strutturali: i salari non crescevano al passo con l'aumento della produttività, portando a una riduzione del potere d'acquisto e a una crisi di sovrapproduzione; il sistema finanziario, basato su un approccio liberista, mancava di meccanismi di controllo efficaci per correggere le distorsioni del mercato; infine, l'eccessiva speculazione azionaria, che coinvolgeva sia investitori istituzionali che piccoli risparmiatori, sottraeva risorse al consumo e alimentava una bolla finanziaria insostenibile.
Gruppo di persone in abiti anni '20 davanti alla Borsa di New York, uomini in completi e cappelli, donne in abiti con frange.

Il Crollo di Wall Street e l'Inizio della Grande Depressione

Il 24 ottobre 1929, noto come "Giovedì Nero", segnò l'inizio del crollo di Wall Street, con un precipitoso calo degli indici azionari che innescò una reazione a catena di vendite guidate dal panico. Nei giorni successivi, il mercato azionario perse una quota significativa del suo valore, con oltre sedici milioni di azioni scambiate in un solo giorno, il 29 ottobre. Questo evento ebbe ripercussioni devastanti sull'intero sistema economico, causando il fallimento di migliaia di banche e la contrazione del credito. Le imprese si trovarono in difficoltà e molte furono costrette a chiudere, con conseguente aumento della disoccupazione. La crisi, nota come la Grande Depressione, si diffuse rapidamente a livello internazionale, influenzando negativamente la produzione industriale, i mercati finanziari e l'occupazione in molti paesi.

Il New Deal di Franklin Delano Roosevelt e la Risposta alla Crisi

Franklin Delano Roosevelt, eletto presidente degli Stati Uniti nel 1932, rispose alla crisi economica con il New Deal, un insieme di riforme ispirate alle teorie keynesiane che prevedevano un intervento diretto dello Stato nell'economia. Il New Deal aveva l'obiettivo di stimolare la ripresa economica attraverso investimenti in infrastrutture, sostegno ai disoccupati e misure per incrementare la domanda interna. Tra i provvedimenti più importanti vi furono la riforma del sistema bancario, il sostegno all'industria e all'agricoltura, e la creazione di programmi di assistenza sociale. Il New Deal si sviluppò in due fasi, con la seconda che introdusse importanti riforme per la protezione dei diritti e dei salari dei lavoratori. Nonostante alcuni successi, la ripresa economica fu lenta e solo con l'entrata degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale l'economia conobbe una vera e propria rinascita.

La Grande Depressione in Italia e la Risposta del Fascismo

L'Italia, come altri paesi, subì gli effetti della Grande Depressione, con un incremento della disoccupazione da 300.000 a 1.300.000 individui tra il 1929 e il 1933. Il regime fascista guidato da Benito Mussolini adottò una serie di misure per contrastare la crisi, tra cui la riduzione dei salari, l'incremento dei lavori pubblici e l'intervento statale a sostegno dell'economia. Vennero realizzate grandi opere infrastrutturali, come la costruzione di strade, autostrade e l'acquedotto pugliese, e avviati programmi di bonifica agraria, come quello dell'Agro Pontino. Per sostenere il sistema bancario e industriale, furono istituiti l'Istituto Mobiliare Italiano (IMI) e l'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), che portarono a un aumento del controllo statale sull'economia. Queste politiche permisero all'Italia di mitigare gli effetti della crisi, ma a un alto costo sociale e con una crescente militarizzazione dell'economia in vista del conflitto mondiale.