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Alessandro Magno, formatosi con Aristotele, divenne re di Macedonia nel 336 a.C. e si affermò come stratega militare. Dopo aver soppresso le rivolte greche, lanciò una campagna contro l'Impero Persiano, fondando città come Alessandria e promuovendo l'integrazione culturale, che influenzò l'era ellenistica.
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Alessandro Magno ricevette un'educazione superiore sotto la guida di Aristotele, che lo aiutò a diventare uno dei più grandi strategi militari della storia
Contrariamente alle aspettative delle città-stato greche, Alessandro dimostrò fermezza e determinazione nel mantenere il suo dominio sulla Macedonia
Alessandro rispose con severità alla rivolta di Tebe, rasa al suolo come esempio punitivo, per scoraggiare altre città greche dal ribellarsi contro il dominio macedone
Alessandro Magno aveva l'obiettivo di suo padre Filippo II di conquistare l'Impero Persiano, motivato dalla ricerca di nuove risorse e territori, la sua ambizione personale e l'ideale di unità ellenica
Alessandro comandava un esercito di circa 30.000 fanti e 5.000 cavalieri, supportato da una flotta di 160 navi, costituito da Macedoni, alleati greci e truppe di altre etnie
La campagna militare di Alessandro era anche un'impresa scientifica e tecnologica, con la presenza di ingegneri, geografi, medici e filosofi al suo seguito
Nel 334 a.C., Alessandro ottenne una significativa vittoria sulle forze persiane presso il fiume Granico, seguita dalla liberazione delle città-stato greche d'Asia Minore
Dopo aver ottenuto una seconda vittoria decisiva su Dario III a Isso, Alessandro si diresse verso l'Egitto dove fondò la città di Alessandria, destinata a diventare un importante centro culturale e commerciale
Nel 331 a.C., Alessandro ottenne una vittoria decisiva su Dario III nella battaglia di Gaugamela, aprendo la strada verso le capitali persiane e il controllo di vasti tesori