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L'era degli imperatori adottivi termina con l'assassinio di Commodo, segnando l'inizio dell'instabilità e l'ascesa dei Severi. Settimio Severo rafforza l'esercito e Caracalla estende la cittadinanza romana, mentre le tensioni politiche e militari portano alla fine della dinastia e all'ascesa di Massimino il Trace.
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La morte di Commodo nel 192 d.C. portò alla fine dell'era degli imperatori adottivi e all'inizio di un periodo di instabilità politica
Tentativi di riforme
Pertinace cercò di ripristinare la disciplina e ridurre la spesa pubblica, ma fu assassinato dai pretoriani nel 193 d.C
Vendita dell'impero da parte dei pretoriani
La guardia pretoriana, esercitando un potere eccessivo, vendette l'impero al miglior offerente, Didio Giuliano, scatenando una guerra civile
Settimio Severo emerse vittorioso dalla guerra civile e stabilì una nuova dinastia che avrebbe governato fino al 235 d.C
Settimio Severo mantenne un forte orientamento militare durante il suo regno, con politiche incentrate sul rafforzamento dell'esercito
Per mantenere il sostegno dell'esercito, Severo offrì generosi donativi e privilegi ai soldati, ma ciò mise a dura prova le finanze imperiali
Per finanziare le sue campagne e il sostegno militare, Severo istituì una tassa per l'approvvigionamento delle truppe, nota come annona militaris
I Severi, provenienti dall'Africa, promossero la cultura e le tradizioni orientali a Roma, con Settimio Severo che era un devoto del culto solare
La politica dei Severi favorì le province rispetto all'Italia, riducendo il potere e l'influenza del senato romano e promuovendo l'ascesa di nuove élite provenienti dalle province
Caracalla, figlio di Settimio Severo, estese la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell'impero con un editto del 212 d.C., promuovendo l'integrazione culturale e sociale tra i popoli dell'impero