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Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz, è un autore che ha segnato la letteratura con opere come 'La Coscienza di Zeno'. Triestino di origine ebraica, la sua narrativa esplora temi di introspezione psicologica e inettitudine, influenzata da correnti letterarie e filosofiche europee.
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Italo Svevo, nato Aron Hector Schmitz, proveniva da una famiglia ebraica e commerciale a Trieste, città multietnica e multiculturale
Formazione in Germania
Nonostante non avesse ricevuto un'educazione classica, Svevo si formò in Germania in studi commerciali e sviluppò una profonda conoscenza della letteratura e della filosofia
Interessi letterari e filosofici
Svevo era particolarmente interessato alle opere di William Shakespeare e al naturalismo francese, ma anche alle teorie di Charles Darwin, Karl Marx, Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche
Il matrimonio con Livia Veneziani e l'ingresso nell'azienda di vernici sottomarine della famiglia della moglie arricchirono la sua esperienza e il suo background culturale
Dopo il fallimento dell'azienda di famiglia, Svevo lavorò come impiegato presso la Banca Union di Trieste per circa vent'anni
Primi scritti e pubblicazioni
Svevo iniziò a scrivere racconti, atti unici teatrali e recensioni, e nel 1892 pubblicò il suo primo romanzo, "Una vita"
Temi ricorrenti
La sua opera letteraria era caratterizzata da una profonda introspezione psicologica e dal tema dell'inadeguatezza e dell'insuccesso personale
Dopo la pubblicazione del suo secondo romanzo, "Senilità", nel 1898, Svevo visse un periodo di crisi durante il quale pensò di abbandonare la scrittura
L'incontro con James Joyce, che divenne suo amico e insegnante di inglese a Trieste, fu determinante per il suo sviluppo letterario e lo introdusse alla psicoanalisi e ai nuovi approcci allo studio della personalità
Dopo la pubblicazione di "La Coscienza di Zeno" nel 1923, Svevo ottenne finalmente il successo grazie all'ammirazione di Joyce e alla presentazione dell'opera a eminenti critici letterari a Parigi
Svevo, vivendo in un contesto culturale che non favoriva i suoi temi e il suo stile, attingeva dalla letteratura tedesca, dal naturalismo francese, dal teatro shakespeariano e dai romanzi russi
Svevo utilizzava la scienza e la filosofia come strumenti per analizzare e descrivere la realtà in modo originale e non convenzionale
Attraverso la figura dell'inetto, Svevo esplorava la psicologia di un individuo incapace di adattarsi e di affermarsi nella società, un tema ricorrente nella sua narrativa