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La guerra civile di Cesare e la trasformazione della Repubblica in Impero Romano

L'attraversamento del Rubicone da Giulio Cesare nel 49 a.C. fu l'evento scatenante della guerra civile romana. Questo gesto di sfida al Senato portò alla caduta della Repubblica e all'ascesa dell'Impero Romano. Le campagne militari di Cesare e le sue riforme amministrative, nonché il suo assassinio, sono momenti chiave di questo periodo storico.

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1

Legge violata da Cesare attraversando il Rubicone

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Lex Cornelia de provinciis ordinandis, proibiva ai governatori di portare truppe fuori dalla provincia senza ok Senato.

2

Esclamazione di Cesare attraversando il Rubicone

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'Alea iacta est' ('Il dado è tratto'), simboleggia l'irreversibilità della sua azione e l'inizio della guerra civile.

3

Reazione del Senato all'attraversamento del Rubicone

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Dichiarazione di Cesare come nemico dello stato con il senatusconsultum ultimum, inizio della guerra civile.

4

Con Cesare al comando, il ______ era ridotto ma ancora operativo, e Pompeo veniva visto come un ______.

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Senato ribelle

5

Battaglia decisiva tra Cesare e Pompeo

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Battaglia di Farsalo, 48 a.C., vittoria di Cesare

6

Conseguenze dell'assassinio di Pompeo

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Cesare coinvolto nella guerra civile egiziana tra Tolomeo XIII e Cleopatra

7

Risultato della relazione tra Cesare e Cleopatra

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Nascita di Cesarione, prosecuzione della campagna contro forze pompeiane

8

Dopo aver sconfitto i nemici in ______, ______ e ______, Cesare ottenne una vittoria cruciale nella battaglia di ______ nel ______.

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Asia Minore Africa Spagna Munda 45 a.C.

9

Cittadinanza romana estesa

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Cesare estese la cittadinanza a comunità provinciali, integrando più persone nello stato.

10

Fondazione di colonie

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Creò colonie per veterani e cittadini poveri, promuovendo lo sviluppo territoriale e sociale.

11

Calendario giuliano

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Introdusse un nuovo calendario per allineare l'anno solare con quello civile, usato fino alla riforma gregoriana.

12

Il ______ marzo 44 a.C., un gruppo di senatori, incluso ______ e ______, uccise Cesare.

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15 Bruto Cassio

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Il passaggio del Rubicone e l'inizio della guerra civile

Nel gennaio del 49 a.C., Giulio Cesare attraversò il fiume Rubicone, confine tra la provincia della Gallia Cisalpina e l'Italia propria, sfidando apertamente l'autorità del Senato romano. Questo atto di sfida era in diretta violazione delle leggi romane, in particolare della Lex Cornelia de provinciis ordinandis, che proibiva ai governatori di portare le proprie truppe al di fuori della provincia assegnata senza l'autorizzazione del Senato. Con la famosa esclamazione "Alea iacta est" ("Il dado è tratto"), Cesare segnò l'inizio della guerra civile contro Pompeo e il partito senatorio, che lo aveva dichiarato nemico dello stato con il senatusconsultum ultimum. La rapidità e la determinazione di Cesare presero di sorpresa i suoi avversari, che furono costretti a ritirarsi in Grecia per organizzare la resistenza.
Scena di battaglia romana con generale a cavallo in armatura, legionari armati e tende da campo sullo sfondo sotto cielo azzurro.

La fuga di Pompeo e la risposta di Cesare

La ritirata di Pompeo e dei suoi sostenitori in Grecia fu una decisione strategica che lasciò l'Italia nelle mani di Cesare. Questi, approfittando della situazione, marciò su Roma e, in assenza di opposizione, si fece nominare console per l'anno 48 a.C. Questo gli permise di consolidare il suo potere e di legittimare la sua posizione politica. Cesare, ora a capo dello stato romano, poteva contare sull'appoggio di un Senato ridotto ma comunque funzionale, mentre Pompeo e i suoi seguaci venivano considerati ribelli e privi di legittimità.

Le vittorie di Cesare e la morte di Pompeo

Cesare dimostrò notevole competenza militare, sconfiggendo le forze pompeiane in Spagna prima di tornare brevemente a Roma e poi dirigersi verso la Grecia. Nella decisiva battaglia di Farsalo, nel 48 a.C., Cesare inflisse una pesante sconfitta a Pompeo, che fuggì in Egitto. Qui, sperando di trovare asilo, Pompeo fu invece assassinato per ordine del giovane faraone Tolomeo XIII. Cesare, giunto in Egitto, si trovò coinvolto nella guerra civile tra Tolomeo e sua sorella Cleopatra. Dopo aver appoggiato Cleopatra e aver instaurato una relazione con lei, dalla quale nacque Cesarione, Cesare proseguì la sua campagna per sconfiggere le residue forze pompeiane.

Il consolidamento del potere di Cesare

La guerra civile proseguì anche dopo la morte di Pompeo, con Cesare impegnato a reprimere le insurrezioni in diverse regioni. Dopo aver condotto campagne vittoriose in Asia Minore, in Africa e infine in Spagna, dove ottenne la vittoria decisiva nella battaglia di Munda nel 45 a.C., Cesare rafforzò il suo potere a Roma. Assunse la carica di dittatore, inizialmente per dieci anni e successivamente a vita, e ricevette i titoli di imperator e pater patriae. Questi onori gli conferirono un'autorità senza precedenti, ma non placarono le tensioni politiche né risolsero le questioni strutturali della Repubblica romana.

Le riforme e il governo di Cesare

Durante il suo governo, Cesare attuò una serie di riforme volte a stabilizzare e migliorare l'amministrazione dello stato. Estese la cittadinanza romana a molte comunità provinciali, fondò colonie per i veterani e i cittadini poveri e avviò grandi opere pubbliche, come la costruzione del Foro Iulium e il tempio di Venere Genitrice. Riformò il Senato, ampliandone il numero dei membri, e incrementò il numero dei magistrati per gestire più efficacemente l'impero in crescita. Introdusse anche il calendario giuliano, una riforma del sistema di misurazione del tempo che correggeva le discrepanze tra l'anno solare e l'anno civile, e che rimase in vigore fino alla riforma gregoriana.

L'assassinio di Cesare e le sue conseguenze

Nonostante gli sforzi di Cesare di integrare gli ex pompeiani nel nuovo ordine statale, il suo potere incontrò crescente opposizione. Il 15 marzo 44 a.C., Cesare fu assassinato da un gruppo di senatori congiurati, tra cui Bruto e Cassio, che vedevano in lui una minaccia alla Repubblica. L'assassinio, tuttavia, non portò al ripristino della Repubblica, ma piuttosto innescò un'altra serie di conflitti civili che culminarono nell'ascesa di Ottaviano, il futuro imperatore Augusto, e nella definitiva trasformazione della Repubblica in Impero Romano.