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L'Inghilterra medievale vide una significativa centralizzazione del potere sotto i Plantageneti, con Enrico II che rafforzò lo Stato e la Magna Charta che limitò il potere regale. Il Parlamento inglese si evolse in un'istituzione chiave, mentre in Sicilia Federico II consolidò il suo potere, promuovendo anche la cultura.
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La conquista normanna del 1066 portò all'inizio della centralizzazione del potere monarchico in Inghilterra
Salita al trono di Enrico II nel 1154
La dinastia dei Plantageneti, salita al trono con Enrico II nel 1154, fu determinante nella centralizzazione del potere monarchico in Inghilterra
Rafforzamento dell'apparato burocratico dello Stato
Enrico II rafforzò l'apparato burocratico dello Stato con l'istituzione del Tribunale dello Scacchiere e della Corte dei Re
Durante i regni di Riccardo Cuor di Leone e Giovanni Senza Terra, figli di Enrico II, si verificarono resistenze alla centralizzazione del potere monarchico in Inghilterra
Dopo la sconfitta nella battaglia di Bouvines e l'imposizione di pesanti tasse, Giovanni Senza Terra fu costretto a firmare la Magna Charta Libertatum nel 1215
Introduzione del principio di legalità
La Magna Charta introdusse il principio di legalità, limitando il potere del re in Inghilterra
Richiesta del consenso dei baroni per la tassazione
La Magna Charta richiedeva il consenso dei baroni per la tassazione, limitando ulteriormente il potere del re in Inghilterra
Libertà della Chiesa inglese
La Magna Charta garantiva la libertà della Chiesa inglese, proteggendola dal potere del re
Principio dell'Habeas corpus
La Magna Charta stabiliva il principio dell'Habeas corpus, proteggendo i cittadini da arresti arbitrari
Il Parlamento inglese ebbe origine come organo consultivo composto da ecclesiastici e nobili
Sotto Edoardo I, il Parlamento si consolidò come istituzione con funzioni legislative, giudiziarie e fiscali
Nel 1339, il Parlamento si sviluppò in una struttura bicamerale, con la Camera dei Lord e la Camera dei Comuni, rappresentanti rispettivamente l'aristocrazia e la piccola e media nobiltà, il clero inferiore e la borghesia cittadina
Federico I Barbarossa estese il suo controllo in Sicilia attraverso il matrimonio del figlio Enrico VI con Costanza d'Altavilla, erede del Regno normanno di Sicilia
Federico II proseguì l'opera di centralizzazione dello Stato in Sicilia, imponendo il controllo regio sulle circoscrizioni amministrative e giuridiche e unificando il sistema fiscale
Le Costituzioni di Melfi del 1231 consolidarono il potere regio in Sicilia, affermando il monarca come l'unica autorità legislativa nel regno
Federico II fondò l'Università di Napoli e promosse la Scuola siciliana di poeti e letterati, contribuendo all'evoluzione della lingua italiana e alla diffusione della cultura letteraria nel Mediterraneo