L'incontro tra Dante e Cacciaguida nel Canto XVII del Paradiso rivela la missione poetica di Dante e la profezia del suo esilio. La figura di Cacciaguida svela la corruzione di Firenze e incita Dante a perseguire la verità, nonostante le avversità politiche dell'epoca e le personali ripercussioni.
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Cacciaguida mostra a Dante la Firenze del passato, contrapposta alla corruzione attuale
La causa dell'esilio di Dante
Cacciaguida predice a Dante che l'esilio sarà causato dalle tensioni politiche tra i Guelfi Bianchi e Neri e dall'interferenza di papa Bonifacio VIII
La vicenda personale di Dante inserita nel contesto politico dell'epoca
L'esilio di Dante si inserisce nel più ampio scontro tra l'autorità papale e l'impero, che Dante vede come la radice dei problemi politici e morali dell'Italia
Cacciaguida paragona Dante a figure epiche come Fetonte, Enea e Anchise, sottolineando l'importanza e la portata universale della missione poetica del poeta
Dante accetta il suo destino di esule e la responsabilità di trasmettere un messaggio di verità e giustizia morale attraverso la sua opera
La Commedia si configura come un'opera di denuncia contro i vizi e le corruzioni del tempo, sia nel clero che nella società laica
Dante invoca la necessità di un'autorità centrale che possa guidare l'Italia verso l'ordine e la giustizia
Nonostante le avversità dell'esilio e il pericolo di ritorsioni, Dante è risoluto nel compiere la sua missione poetica
La Commedia si distingue dalle precedenti rappresentazioni dell'oltretomba grazie alla sua originalità e al suo spirito critico
Attraverso la sua opera, Dante trasmette un messaggio di giustizia e verità che trascende la sua esperienza personale e si proietta verso l'universalità