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Le Repubbliche Marinare italiane nel Medioevo

Le Repubbliche Marinare italiane, tra cui Amalfi, Pisa, Genova e Venezia, furono fulcri di potere nel Medioevo, dominando il commercio marittimo e influenzando la politica mediterranea. Queste città-stato svilupparono avanzate tecniche di navigazione e crearono codici di diritto marittimo, come le Tavole Amalfitane. La rivalità tra Pisa e Genova culminò nella battaglia della Meloria, mentre Venezia si affermò come potenza economica grazie al monopolio sul commercio delle spezie.

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1

Repubbliche Marinare

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Città italiane medievali indipendenti, potenze navali e commerciali: Amalfi, Pisa, Genova, Venezia.

2

Declino di Amalfi

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Causato da incursioni normanne e competizione con Pisa, perdendo il controllo del Mar Tirreno.

3

Tavole Amalfitane

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Codice di diritto marittimo sviluppato ad Amalfi, essenziale per la regolamentazione della navigazione.

4

Nell'XI secolo, ______ divenne una potenza marittima, combattendo i ______ per il dominio delle isole del Mediterraneo occidentale.

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Pisa Saraceni

5

Fondazione di Venezia

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Venezia fondata da fuggiaschi per sfuggire agli Unni, emancipata dall'Impero bizantino nel 726 con elezione primo doge.

6

Ruolo commerciale di Venezia

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Importante nodo commerciale, controllava rotte fluviali del Veneto e commercio del sale.

7

Espansione veneziana e crociate

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Influenza veneziana cresce durante crociate, partecipa a saccheggio di Costantinopoli nel 1204, acquisisce isole e porti strategici.

8

______ sfruttò le relazioni con l'______ ______ per dominare i commerci orientali, mentre doveva bilanciare diplomazia e interessi commerciali.

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Venezia Impero bizantino

9

Arrivo dei Normanni nel Sud Italia

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Mercenari normanni approfittano della frammentazione politica per stabilirsi e acquisire terre.

10

Accordo di Melfi 1059

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Roberto il Guiscardo nominato duca di Puglia e Calabria, incaricato di liberare la Sicilia dagli arabi.

11

Incoronazione di Ruggero II 1130

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Unificazione del Mezzogiorno e nascita del Regno con forte potere centrale e corte cosmopolita.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Le Repubbliche Marinare: Potenze del Mediterraneo Medievale

Nel corso del Medioevo, alcune città costiere italiane, note come Repubbliche Marinare, acquisirono notevole autonomia politica ed economica, diventando potenze navali e commerciali nel Mediterraneo. Amalfi, Pisa, Genova e Venezia furono le più eminenti tra queste. Amalfi, a partire dal IX secolo, sviluppò intensi scambi commerciali con il mondo arabo e con le città di Antiochia e Costantinopoli. Gli amalfitani sono riconosciuti per aver contribuito all'evoluzione della navigazione marittima, con l'invenzione della bussola e la compilazione delle Tavole Amalfitane, un codice di diritto marittimo di fondamentale importanza. Tuttavia, la città subì un declino a seguito delle incursioni normanne e della crescente potenza di Pisa, che si affermò nel controllo del Mar Tirreno.
Flotta di navi medievali delle repubbliche marinare italiane naviga su acque calme con vele bianche al vento e marinai al lavoro.

Pisa e Genova: Rivalità e Dominio Marittimo

Pisa emerse come potenza marittima nell'XI secolo, conducendo campagne contro i Saraceni per il controllo delle isole del Mediterraneo occidentale e affermandosi nel commercio regionale. Genova, per compensare le limitate risorse dell'entroterra, si sviluppò come repubblica marinara, espandendosi verso l'Oriente durante le crociate e fondando colonie commerciali lungo le coste del Levante. La rivalità tra Pisa e Genova raggiunse il suo apice nella battaglia della Meloria nel 1284, dove Genova ottenne una decisiva vittoria, consolidando il suo predominio nel Mar Tirreno e nei traffici marittimi.

Venezia: La Regina del Mediterraneo

Venezia, originata da insediamenti di fuggiaschi che cercavano rifugio dagli Unni, si emancipò dall'Impero bizantino, eleggendo il proprio doge nel 726. La città divenne un importante nodo commerciale, controllando le rotte fluviali del Veneto e il commercio del sale. Grazie a privilegi concessi dagli imperatori bizantini, Venezia monopolizzò il commercio delle spezie e dei beni orientali. Con l'istituzione del Maggior Consiglio nel 1172, l'aristocrazia mercantile veneziana iniziò a esercitare il potere politico. Venezia ampliò la sua influenza durante le crociate, partecipando al saccheggio di Costantinopoli nel 1204 e acquisendo il controllo di numerose isole e porti strategici.

Il Ruolo Economico delle Repubbliche Marinare

Le Repubbliche Marinare svolsero un ruolo cruciale nell'economia del Basso Medioevo, dominando il commercio di beni preziosi come spezie, avorio, tessuti, pietre preziose e coloranti. Venezia, in particolare, sfruttò il suo rapporto privilegiato con l'Impero bizantino per controllare i traffici con l'Oriente. Tuttavia, la città dovette mantenere un delicato equilibrio tra gli interessi commerciali e la necessità di una diplomazia cauta per evitare conflitti con i Bizantini. Durante le crociate, Genova e Pisa intensificarono il loro impegno militare e commerciale, fornendo flotte e creando basi commerciali in Medio Oriente.

I Normanni nel Sud Italia e in Sicilia

I Normanni, giunti inizialmente come mercenari, sfruttarono la frammentazione politica del Sud Italia per stabilirsi e ottenere terre. La Chiesa, dopo un'iniziale ostilità, cercò alleanze con i Normanni per contrastare l'espansione dell'Impero bizantino. Nel 1059, con l'accordo di Melfi, Roberto il Guiscardo fu nominato duca di Puglia e Calabria e, in seguito, anche di Sicilia, con l'incarico di liberarla dalla dominazione araba. La conquista normanna della Sicilia, completata da Ruggero I, e l'incoronazione di Ruggero II nel 1130, portarono all'unificazione del Mezzogiorno sotto un regno caratterizzato da un forte potere centrale e da una corte cosmopolita.