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L'Imperialismo Britannico del XIX secolo segnò l'espansione coloniale in Africa e Asia, con l'India come gioiello dell'Impero. La corsa all'Africa e il controllo del Canale di Suez furono momenti chiave, mentre la decolonizzazione segnò la fine dell'era imperiale.
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Durante il XIX secolo, l'Impero britannico si consolidò come la superpotenza dominante
Espansione coloniale
L'era di imperialismo fu caratterizzata dall'espansione coloniale delle nazioni europee, con la Gran Bretagna che costruì il più vasto impero della storia
Motivazioni per l'espansione
Le giustificazioni per l'espansione includevano motivazioni politiche, economiche e culturali, nonché l'idea di portare la civiltà a popoli ritenuti meno avanzati
L'impero britannico si espresse attraverso l'annessione e il controllo di territori, soprattutto in Africa e Asia, mirando allo sfruttamento delle risorse locali
All'inizio del XIX secolo, l'Africa era per lo più sconosciuta agli europei, ma la Gran Bretagna aveva già stabilito importanti basi commerciali lungo la costa
La Gran Bretagna acquisì la Colonia del Capo dagli olandesi nel 1806 e le successive guerre boere rafforzarono il controllo britannico nell'area che oggi è il Sudafrica
La fine del XIX secolo vide un'intensificazione della competizione tra le potenze europee per il controllo dell'Africa, nota come "corsa all'Africa"
L'espansione britannica in Asia fu inizialmente promossa dalla Compagnia delle Indie Orientali, che controllava i commerci con l'oriente
L'India divenne il fulcro dell'impero britannico in Asia, con la Compagnia che consolidò il suo potere dopo la Guerra dei Sette Anni
La rivolta dei Sepoys nel 1857 portò al trasferimento del controllo dell'India dalla Compagnia alla corona britannica, con la regina Vittoria proclamata imperatrice dell'India nel 1876