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Il declino dello Stato Pontificio nel XIV secolo e l'ascesa dei capitani di ventura come Braccio da Montone segnano un'epoca di cambiamenti. Con il ritorno della sede papale a Roma e l'elezione di Papa Martino V, inizia il rafforzamento del potere centrale, seguito da riforme fiscali e mecenatismo artistico che trasformano Roma in un fulcro del Rinascimento.
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Durante il XIV secolo, lo Stato Pontificio fu caratterizzato da un periodo di instabilità politica e amministrativa, aggravato dal Grande Scisma d'Occidente
Le città-stato italiane, in particolare quelle sotto il dominio pontificio, furono costrette a difendersi dalle mire espansionistiche dei Visconti di Milano a nord e degli Angioini di Napoli a sud
Per difendersi dalle minacce esterne, molte città-stato italiane ingaggiarono mercenari noti come Capitani di Ventura, tra cui spiccarono figure come Braccio da Montone e Erasmo da Narni
Nel 1417, il Grande Scisma d'Occidente fu risolto con l'elezione di Papa Martino V, che segnò l'inizio di un processo di rafforzamento del potere centrale dello Stato Pontificio
I papi successivi, come Niccolò V e Sisto IV, si avvalsero del nepotismo per consolidare il loro controllo sui territori pontifici, nominando parenti e congiunti a posizioni di potere, inclusa la creazione di cardinali-nipoti
Per finanziare la crescente struttura statale, i papi del Rinascimento implementarono riforme fiscali, tra cui la vendita di benefici ecclesiastici e delle indulgenze, che contribuirono alla crescita del malcontento tra i fedeli
Nel XIV e XV secolo, le compagnie di ventura divennero un elemento centrale del panorama militare italiano, ingaggiate da città-stato, principati e signorie per condurre le loro guerre
Per mitigare le devastazioni e i saccheggi causati dalle compagnie di ventura, furono introdotti statuti che ne regolavano la condotta
Con il tempo, si assistette a un progressivo affidamento del comando delle compagnie di ventura a capitani italiani, che spesso si legavano a una specifica città o signoria, contribuendo alla stabilizzazione politica delle entità statali italiane
Durante il Rinascimento, i papi finanziarono il restauro di basiliche, la costruzione di nuove residenze e l'apertura di strade, trasformando Roma in un centro di cultura e arte
Il papa Pio II promosse una rinascita culturale a Roma, attirando artisti e intellettuali
Il papa Sisto IV commissionò opere d'arte come la Cappella Sistina, contribuendo a fare di Roma uno dei principali centri del Rinascimento e a rafforzare il prestigio del papato
Il Regno di Napoli, governato dalla dinastia angioina, fu caratterizzato da un periodo di instabilità politica e finanziaria, aggravato dallo strapotere baronale e dalla mancanza di risorse
I tentativi di riforma del Regno di Napoli si scontrarono con la resistenza della nobiltà e con il fallimento delle compagnie di banchieri che gestivano il debito pubblico
Con l'unione formale della Sicilia alla Corona d'Aragona, l'isola divenne un viceregno e il Regno di Napoli fu governato dai re aragonesi, portando a un periodo di stabilità politica e amministrativa