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Il Rinascimento e il declino dello Stato Pontificio

Il declino dello Stato Pontificio nel XIV secolo e l'ascesa dei capitani di ventura come Braccio da Montone segnano un'epoca di cambiamenti. Con il ritorno della sede papale a Roma e l'elezione di Papa Martino V, inizia il rafforzamento del potere centrale, seguito da riforme fiscali e mecenatismo artistico che trasformano Roma in un fulcro del Rinascimento.

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1

Capitani di ventura

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Mercenari assunti dalle città-stato italiane per difesa o espansione territoriale durante il XIV secolo.

2

Braccio da Montone

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Condottiero che, oltre a servizi militari, instaurò una signoria personale a Perugia.

3

Erasmo da Narni (Gattamelata)

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Mercenario di spicco, divenuto signore di Padova e immortalato in una statua di Donatello.

4

Nel ______, l'elezione di ______ come Papa e il trasferimento della sede papale a ______ hanno dato inizio al rafforzamento del potere centrale dello Stato Pontificio.

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1417 Martino V Roma

5

Vendita benefici ecclesiastici

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Papi Rinascimento finanziavano spese vendendo cariche religiose.

6

Riscossione delle decime

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Chiesa imponeva tassa 10% su redditi fedeli per sostegno finanziario.

7

Impatto vendita indulgenze

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Pratica vendita indulgenze aumentò malcontento, influenzando Riforma Protestante.

8

Durante il ______ e ______ secolo, le compagnie di ventura erano cruciali per il contesto bellico in Italia.

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XIV XV

9

Le compagnie di ventura, formate inizialmente da soldati ______, venivano assoldate dalle entità politiche italiane per combattere le loro guerre.

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stranieri

10

Per limitare i danni provocati dalle truppe mercenarie, furono creati degli ______ che ne disciplinavano il comportamento.

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statuti

11

L'instaurazione di rapporti di lungo termine tra i capitani italiani e le entità statali contribuì alla ______ politica dell'Italia.

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stabilizzazione

12

Rinnovamento urbanistico di Roma nel Rinascimento

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Papi finanziarono restauro basiliche, costruzione residenze, apertura strade.

13

Pio II e la rinascita culturale

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Pio II promosse cultura, arte, umanesimo, rafforzando il ruolo intellettuale di Roma.

14

Cappella Sistina e Sisto IV

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Sisto IV commissionò Cappella Sistina, decorata da artisti come Botticelli e Michelangelo.

15

Il ______ di Napoli era instabile politicamente e finanziariamente sotto la dinastia ______.

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Regno angioina

16

Giovanna I e Carlo III di ______ si contesero il trono di Napoli tra conflitti interni e ______ straniere.

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Durazzo interferenze

17

La Sicilia, divenuta un ______ sotto la Corona d'Aragona, entrò in un'era di stabilità ______ e amministrativa.

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viceregno politica

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Il declino dello Stato Pontificio e l'ascesa dei Capitani di Ventura

Nel XIV secolo, lo Stato Pontificio attraversò un periodo di instabilità politica e amministrativa, aggravato dal Grande Scisma d'Occidente (1378-1417), che vide la presenza di più papi contemporaneamente e indebolì l'autorità papale. Le città-stato italiane, in particolare quelle sotto il dominio pontificio, furono costrette a difendersi dalle mire espansionistiche dei Visconti di Milano a nord e degli Angioini di Napoli a sud. In questo contesto di frammentazione politica e di assenza di un esercito centrale forte, molte città ricorsero all'assunzione di mercenari, noti come capitani di ventura. Tra questi emersero figure di spicco come Braccio da Montone (Braccio Fortebracci) e Erasmo da Narni, detto il Gattamelata. Questi condottieri, oltre a fornire servizi militari, in alcuni casi si impadronirono delle città che li avevano ingaggiati, instaurando signorie personali e contribuendo alla frammentazione politica della penisola italiana.
Scena rinascimentale in corte con figura religiosa in abiti pontificali, cavalieri in armatura, artista che dipinge un affresco e tavola imbandita.

La fine del Grande Scisma e il rafforzamento del potere papale

La risoluzione del Grande Scisma, con l'elezione di Papa Martino V nel 1417 e il ritorno della sede papale a Roma, segnò l'inizio di un processo di rafforzamento del potere centrale dello Stato Pontificio. I papi successivi, come Niccolò V e Sisto IV, si avvalsero di una rete di funzionari fedeli per consolidare il loro controllo sui territori pontifici. Il nepotismo divenne una pratica comune, con la nomina di parenti e congiunti a posizioni di potere, inclusa la creazione di cardinali-nipoti. Questa politica, nota come "grande nepotismo", permise ai papi di assicurarsi la lealtà dei governanti locali e di rafforzare l'autorità papale, ma contribuì anche a creare un sistema di governo spesso criticato per la sua corruzione e inefficienza.

Le riforme fiscali e la reazione alla vendita di indulgenze

Per finanziare la crescente struttura statale, le opere pubbliche e le campagne militari, i papi del Rinascimento implementarono riforme fiscali, tra cui la vendita di benefici ecclesiastici e la riscossione delle decime. Tuttavia, queste pratiche, insieme alla vendita delle indulgenze, furono fonte di crescente malcontento tra i fedeli. La percezione di un uso improprio delle risorse della Chiesa e di una spiritualità compromessa contribuì a creare il terreno fertile per la Riforma Protestante, che nel XVI secolo avrebbe sfidato l'autorità del papato e diviso la cristianità occidentale.

L'ascesa delle Compagnie di Ventura in Italia

Nel contesto delle guerre e dei conflitti che caratterizzarono l'Italia del XIV e XV secolo, le compagnie di ventura divennero un elemento centrale del panorama militare italiano. Queste formazioni mercenarie, inizialmente composte prevalentemente da soldati di ventura stranieri, furono ingaggiate da città-stato, principati e signorie per condurre le loro guerre. Per mitigare le devastazioni e i saccheggi causati da queste truppe, furono introdotti statuti che ne regolavano la condotta. Inoltre, si assistette a un progressivo affidamento del comando a capitani italiani, che spesso si legavano a una specifica città o signoria, stabilendo rapporti di lungo termine e contribuendo alla stabilizzazione politica delle entità statali italiane.

La trasformazione di Roma e il mecenatismo papale

La centralizzazione del potere nello Stato della Chiesa durante il Rinascimento comportò un significativo rinnovamento urbanistico di Roma. I papi, in qualità di mecenati, finanziarono il restauro di basiliche, la costruzione di nuove residenze e l'apertura di strade, trasformando la città in un centro di cultura e arte. Pio II promosse una rinascita culturale, mentre Sisto IV commissionò opere come la Cappella Sistina, affidandone la decorazione a artisti del calibro di Sandro Botticelli e Michelangelo Buonarroti. Questo periodo di mecenatismo papale contribuì a fare di Roma uno dei principali centri del Rinascimento e a rafforzare il prestigio del papato.

Il Regno di Napoli tra Angioini e Aragonesi

Il Regno di Napoli, governato dalla dinastia angioina, si trovava in una situazione di instabilità politica e finanziaria, aggravata dallo strapotere baronale e dalla mancanza di risorse. I tentativi di riforma si scontrarono con la resistenza della nobiltà e con il fallimento delle compagnie di banchieri che gestivano il debito pubblico. La successione al trono fu oggetto di dispute, con figure come Giovanna I e Carlo III di Durazzo che si contesero il potere in un contesto di conflitti interni e di interferenze straniere. In Sicilia, i re aragonesi riuscirono a consolidare il loro dominio, resistendo alle rivolte baronali e alle incursioni angioine. Con l'unione formale dell'isola alla Corona d'Aragona, la Sicilia divenne un viceregno, segnando l'inizio di un periodo di stabilità politica e amministrativa sotto il governo aragonese.