Feedback
What do you think about us?
Your name
Your email
Message
Il processo penale nell'Antico Regime si articolava in diverse fasi, dalla raccolta di voci e delazioni fino all'inquisitio specialis. Elementi chiave erano la notitia criminis, l'uso della tortura per ottenere confessioni e la legittimazione delle prove. La difesa dell'imputato e la decisione finale del giudice riflettevano le prassi giuridiche dell'epoca, influenzate da giuristi come Prospero Farinacci.
Show More
La fase iniziale del processo penale in cui si raccoglievano informazioni sulla voce pubblica e la reputazione del sospetto
La notizia del crimine che dava il via all'apertura del processo informativo da parte del giudice
La fase in cui si accertava l'esistenza del reato e si identificavano informazioni generali sull'evento e sui potenziali responsabili
La fase in cui si cercavano prove concrete e si valutavano indizi per identificare l'autore del reato
Il termine latino che indicava l'indiziato durante la fase inquisitoria
Il momento in cui l'imputato veniva interrogato formalmente e giurava sulla veridicità delle sue dichiarazioni
Le due possibili prove della colpevolezza, ottenute attraverso la testimonianza di due testimoni affidabili o la confessione del reo
Il metodo utilizzato per ottenere la confessione del reo, applicato con discrezione e solo in presenza di indizi gravi
Il passaggio che serviva a legittimare le prove raccolte in assenza dell'imputato
La fase in cui il fascicolo del processo veniva consegnato all'imputato e al suo difensore, permettendo l'esercizio del diritto di difesa
Il principio del diritto naturale che consentiva alla difesa di presentare documenti, contestare procedure e proporre testimoni a discarico
La sentenza presa dal giudice in camera di consiglio sulla base dei documenti del processo informativo e difensivo