Feedback
What do you think about us?
Your name
Your email
Message
La nascita del fascismo in Italia e la sua evoluzione in dittatura sono segnate dalla marcia su Roma, la politica ambivalente di Mussolini, la Legge Acerbo, il delitto Matteotti e la repressione del dissenso. Questi eventi hanno portato all'instaurazione del regime totalitario e alla trasformazione istituzionale con il Gran Consiglio del Fascismo e la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.
Show More
Nel 1922, Mussolini guidò una marcia su Roma per ottenere il potere politico
Dopo la marcia su Roma, Mussolini ricevette l'incarico di formare il governo italiano nel 1922
Mussolini cercò di guadagnare il sostegno della vecchia classe dirigente liberale durante i primi anni di governo
Per mantenere il sostegno dei fascisti radicali, Mussolini utilizzò la violenza squadrista come strumento politico
Attraverso la politica del "doppio binario", Mussolini riuscì a indebolire gradualmente le istituzioni democratiche in Italia
Nel 1923, la Legge Acerbo alterò il sistema elettorale italiano a favore del partito che avesse ottenuto almeno il 25% dei voti
L'omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti, avvenuto nel 1924, provocò una crisi politica e morale in Italia
In risposta all'opposizione e alla crescente indignazione popolare dopo il delitto Matteotti, Mussolini intensificò la repressione e utilizzò la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale per sopprimere il dissenso politico e sindacale
Il Gran Consiglio del Fascismo, istituito nel 1922, divenne un organo centrale nella struttura del potere fascista, sovrapponendosi alle istituzioni tradizionali dello Stato
Nel 1928, il Gran Consiglio fu formalmente istituito come organo istituzionale, ma la sua importanza diminuì nel tempo a causa della crescente concentrazione di potere nelle mani di Mussolini
La riunione storica del Gran Consiglio del Fascismo del 25 luglio 1943 segnò la fine del regime fascista con la sfiducia a Mussolini