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Giuseppe Mazzini, protagonista del Risorgimento italiano, promosse l'unità nazionale e la repubblica attraverso la Giovine Italia. Criticò la Carboneria e influenzò movimenti rivoluzionari europei, mentre Vincenzo Gioberti proponeva il neoguelfismo.
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Giuseppe Mazzini nacque a Genova nel 1805 e morì a Pisa nel 1872
Critica alla Carboneria
Mazzini criticò la Carboneria per la sua inefficacia e il suo carattere elitario
Fondazione della Giovine Italia
Nel 1831, Mazzini fondò la Giovine Italia, un movimento che mirava a un'Italia libera, indipendente, unita e repubblicana
Mazzini vedeva nell'azione politica una missione quasi religiosa, finalizzata al progresso e al sacrificio per la patria
La Giovine Italia mirava a un'Italia libera, indipendente, unita e repubblicana, basata su principi democratici e la sovranità popolare
Nonostante la repressione delle autorità, la Giovine Italia si diffuse rapidamente, attirando giovani di diverse regioni italiane
Alcuni attivisti della Giovine Italia, come i fratelli Bandiera, agirono ispirati dai ideali di Mazzini
Mazzini criticò la Carboneria per la sua mancanza di coesione e la fiducia mal riposta nei sovrani
Mazzini criticò la Carboneria per il suo carattere elitario, che non coinvolgeva ampi strati della popolazione
La formula "pensiero ed azione" sintetizzava l'approccio di Mazzini alla lotta politica, che prevedeva la diffusione di ideali uniti all'organizzazione di insurrezioni
Nonostante i fallimenti iniziali, Mazzini non si arrese e cercò di espandere il suo progetto a livello internazionale
Mazzini fondò la Giovine Europa, che includeva rami nazionali in diversi paesi, ma che si dissolse nel tempo
L'influenza di Mazzini rimase forte tra i gruppi rivoluzionari in tutta Europa, ispirando anche attivisti come i fratelli Bandiera
Alcuni attivisti, come i fratelli Bandiera, agirono ispirati dai suoi ideali, anche se in maniera autonoma e con esiti tragici
Il neoguelfismo di Gioberti prevedeva una federazione di Stati italiani sotto la guida morale del Papa
La corrente di pensiero guadagnò consensi, ma entrò in crisi dopo il discorso in Concistoro del 1848, in cui il Papa si mostrò contrario all'unione degli Stati italiani in una guerra contro l'Austria
Di fronte alla svolta del Papa, Gioberti rivedette il suo programma, avvicinandosi alle posizioni del Regno di Sardegna e proponendo riforme economiche e sociali per i ceti meno abbienti
Mentre Mazzini proponeva un'Italia unita e repubblicana, Gioberti vedeva nell'unione degli Stati italiani una guida morale del Papa
L'idea di unità nazionale di Gioberti guadagnò consensi, ma fu anche criticata per la sua dipendenza dalla figura del Papa