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La conclusione della Guerra del Peloponneso segnò l'inizio dell'egemonia macedone con Filippo II e Alessandro Magno. Quest'ultimo, attraverso conquiste e politiche di integrazione, diffuse la cultura greca, gettando le basi per l'era ellenistica e l'assorbimento di queste influenze nella Roma antica.
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Nel 404 a.C., la Guerra del Peloponneso terminò con la capitolazione di Atene, ponendo fine al conflitto epocale
Dopo la vittoria di Sparta, la frammentazione politica delle città-stato greche fu sfruttata dall'Impero Persiano per mantenere le città in uno stato di debolezza reciproca
Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno, sfruttò la crisi interna delle polis greche per estendere il suo dominio e diventare una potenza egemone
Oltre alla conquista militare, Alessandro Magno promosse l'ellenizzazione dei popoli sottomessi, fondando città e incoraggiando matrimoni misti tra macedoni e persiani
Dopo la morte di Alessandro nel 323 a.C., i suoi generali si contesero il suo vasto impero, dando vita a regni ellenistici indipendenti
Durante l'età ellenistica, le città-stato tradizionali persero preminenza a favore delle nuove metropoli, che divennero centri di commercio e scambio culturale, ospitando una popolazione cosmopolita e una classe media emergente
L'arte ellenistica si sviluppò in tre fasi, caratterizzate da un maggiore realismo e espressività, riflettendo una varietà di influenze culturali
Dopo la conquista dei regni ellenistici, la cultura greca fu assorbita e valorizzata dall'aristocrazia romana, diventando un elemento distintivo del loro status sociale
L'arte greca, in particolare lo stile neoattico, fu molto apprezzata dai romani, che commissionarono copie per abbellire le proprie dimore e spazi pubblici, perpetuando così l'eredità artistica greca ben oltre la fine dell'età ellenistica