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Gaio Sallustio Crispo, storico romano, è celebre per le sue analisi sulla crisi della Repubblica Romana attraverso opere come 'De Catilinae coniuratione' e 'De Bello Iugurthino'. Le sue narrazioni storiche evidenziano la corruzione e il declino morale della classe dirigente, offrendo una visione critica e pessimistica della decadenza romana.
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Gaio Sallustio Crispo nacque ad Amiternum, nella regione della Sabina, da una famiglia di rango equestre
Ruolo di tribuno della plebe
Gaio Sallustio Crispo si distinse come tribuno della plebe nel 52 a.C., allineandosi con i populares
Ruolo di pretore e governatore
Dopo essere stato espulso dal Senato, Gaio Sallustio Crispo tornò in politica grazie al successo di Giulio Cesare, ricoprendo i ruoli di pretore e governatore della provincia dell'Africa Nova
Ritiro dalla vita pubblica
Accusato di peculato, Gaio Sallustio Crispo seguì il consiglio di Cesare e si ritirò dalla vita pubblica per dedicarsi alla storiografia
"De Catilinae coniuratione" (Bellum Catilinae)
In questa opera, Gaio Sallustio Crispo analizza la congiura di Catilina e riflette sulle cause della crisi dello Stato romano
"De Bello Iugurthino" (Bellum Iugurthinum)
In questa opera, Gaio Sallustio Crispo mette in luce l'inefficienza e la corruzione della nobilitas romana durante la guerra contro Giugurta
Historiae
Quest'opera incompiuta avrebbe dovuto narrare la storia di Roma a partire dal 78 a.C., esprimendo la critica di Sallustio alla crescente avidità di potere e ricchezza nella società romana
Gaio Sallustio Crispo attribuisce alla storiografia un ruolo educativo per i futuri uomini di stato
Attraverso le sue opere, Gaio Sallustio Crispo indaga e comprende le crisi delle istituzioni e della società romana
I proemi delle opere di Gaio Sallustio Crispo offrono una riflessione sulle ragioni che lo spinsero a ritirarsi dalla politica
In questa opera, Gaio Sallustio Crispo descrive la congiura di Catilina come sintomo di una crisi più ampia causata dalla corruzione e dal declino morale della classe dirigente romana
In questa opera, Gaio Sallustio Crispo mette in luce l'inefficienza e la corruzione della nobilitas romana durante la guerra contro Giugurta
Quest'opera incompiuta avrebbe dovuto narrare la storia di Roma a partire dal 78 a.C., esprimendo la critica di Sallustio alla crescente avidità di potere e ricchezza nella società romana