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L'opera 'De bello Gallico' di Giulio Cesare narra le campagne di conquista della Gallia, arricchite da dettagli etnografici sui popoli galli. Cesare descrive le tradizioni e l'organizzazione sociale dei Belgi, Aquitani e Celti, evidenziando il valore militare degli Elvezi e le dinamiche interne dei nemici.
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Il 'De bello Gallico' è stato scritto da Giulio Cesare tra il 58 e il 50 a.C
Fonte di informazioni sull'antica Gallia
Il 'De bello Gallico' fornisce dettagliati approfondimenti etnografici sui popoli galli, rendendolo una fonte preziosa per lo studio della Gallia antica
Mezzo di propaganda politica
Cesare utilizzò il 'De bello Gallico' anche come strumento di propaganda politica, presentando le sue conquiste come un atto di civilizzazione dei popoli barbari
Il 'De bello Gallico' è suddiviso in otto libri, ognuno dei quali corrisponde a un anno di campagna militare di Cesare in Gallia
Oltre al resoconto delle battaglie, Cesare arricchisce il testo con dettagliate descrizioni etnografiche dei popoli galli, mostrando la sua capacità di comprendere e sfruttare le dinamiche interne dei nemici
Chiarezza e concisione
Lo stile narrativo di Cesare nel 'De bello Gallico' è caratterizzato da chiarezza e concisione, rendendo il testo facilmente comprensibile
Lessico geografico specifico
Cesare utilizza un lessico geografico preciso e termini tecnici per descrivere i territori e le operazioni militari
Approccio sobrio e pragmatico
A differenza di altri trattati geografici dell'epoca, Cesare si attiene ai fatti senza esagerazioni o abbellimenti, conferendo all'opera un tono di autorevolezza e rafforzando la sua immagine di leader competente e affidabile