La Rivoluzione Russa del 1917

La Rivoluzione di Febbraio e il collasso dello Zarismo in Russia

Nel 1917, la Russia zarista era sull'orlo del collasso a causa di una profonda crisi interna esacerbata dalla partecipazione alla Prima Guerra Mondiale. La scarsità di cibo e l'inflazione avevano provocato disordini civili, mentre le pesanti sconfitte militari avevano minato il morale dell'esercito e la fiducia nella dinastia Romanov. Il malcontento era palpabile anche tra le numerose nazionalità soggette all'Impero, che aspiravano all'autodeterminazione. La Rivoluzione di Febbraio ebbe inizio con uno sciopero degli operai della fabbrica Putilov a Pietrogrado e si trasformò rapidamente in un'insurrezione di massa. Il sostegno dell'esercito ai rivoltosi fu decisivo: il 2 marzo 1917 (calendario gregoriano), lo zar Nicola II abdicò, ponendo fine a trecento anni di dominio Romanov. Fu istituito un governo provvisorio, guidato dal principe Georgij L'vov, che si affiancò ai soviet, consigli di operai e soldati, in un precario equilibrio di potere. Il governo provvisorio si impegnò a proseguire la guerra e a convocare un'Assemblea Costituente per stabilire una nuova forma di governo democratico.

L'arrivo di Lenin e la formulazione delle Tesi di Aprile

Vladimir Lenin, leader del partito bolscevico, fece ritorno in Russia nell'aprile 1917, dopo anni di esilio. Contrario alla cooperazione con il governo provvisorio e alla prosecuzione della guerra, Lenin presentò le sue "Tesi di Aprile", che chiamavano a una seconda rivoluzione socialista. Queste tesi proponevano il trasferimento del potere ai soviet, la fine immediata della guerra, la nazionalizzazione della terra e la creazione di un governo dei lavoratori. Sebbene inizialmente le sue idee fossero accolte con scetticismo, la crescente insoddisfazione popolare verso il governo provvisorio, incapace di affrontare le crisi alimentare e militare, fece guadagnare ai Bolscevichi un ampio sostegno. La loro influenza crebbe rapidamente, portando a un confronto diretto con il governo provvisorio, che culminò con la fuga temporanea di Lenin e l'intensificarsi delle tensioni politiche.

La Rivoluzione di Ottobre e l'instaurazione del potere bolscevico

Il 25 ottobre 1917 (7 novembre secondo il calendario gregoriano), i Bolscevichi, guidati da Lenin, lanciarono un colpo di stato contro il governo provvisorio. La Guardia Rossa, insieme ai marinai e ai soldati, occupò i punti strategici di Pietrogrado e prese d'assalto il Palazzo d'Inverno, sede del governo provvisorio. Il successo della Rivoluzione di Ottobre portò alla formazione del Consiglio dei Commissari del Popolo (Sovnarkom), con Lenin come presidente. Il nuovo governo adottò misure radicali, come la firma di un armistizio con le Potenze Centrali, la nazionalizzazione delle banche e delle industrie chiave, e l'introduzione di riforme sociali progressiste. Tuttavia, la decisione di sciogliere l'Assemblea Costituente nel gennaio 1918, a causa della sua opposizione al governo bolscevico, segnò l'inizio di un periodo di governo unipartitico e la marginalizzazione delle altre forze politiche.

Il Trattato di Brest-Litovsk e l'avvio della guerra civile

La firma del Trattato di Brest-Litovsk il 3 marzo 1918 segnò la fine dell'impegno bellico della Russia nella Prima Guerra Mondiale. Il trattato impose pesanti perdite territoriali all'Impero russo, che dovette riconoscere l'indipendenza di numerose nazioni precedentemente sotto il suo controllo. Sebbene il trattato avesse liberato risorse per affrontare i problemi interni, esso fu anche il catalizzatore di una sanguinosa guerra civile tra il governo Bolscevico e le forze controrivoluzionarie, queste ultime supportate militarmente dalle potenze alleate. La guerra civile, che durò fino al 1923, vide la vittoria dei Bolscevichi, che consolidarono il loro potere attraverso politiche come il comunismo di guerra, caratterizzate da un controllo statale estremo sull'economia e sulla società.

La fondazione della Terza Internazionale e la diffusione del comunismo

Nel marzo 1919, Lenin inaugurò la Terza Internazionale, o Comintern, con l'intento di promuovere la rivoluzione comunista a livello globale. Questa organizzazione internazionale di partiti comunisti mirava a coordinare le attività rivoluzionarie oltre i confini nazionali e a sostenere la lotta contro il capitalismo e l'imperialismo. Il Comintern ebbe un ruolo significativo nel plasmare il movimento comunista internazionale, influenzando le politiche e le strategie dei partiti comunisti in tutto il mondo.