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La fine della Repubblica Romana e l'ascesa di Ottaviano

L'assassinio di Giulio Cesare scatenò una crisi nella Repubblica Romana, portando all'ascesa di Ottaviano. La lotta per il potere, il Secondo Triumvirato e la battaglia di Filippi furono eventi chiave che condussero alla nascita dell'Impero Romano e alla fine della Repubblica.

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1

Dopo l'omicidio di ______ ______ nel ______ a.C., si verificò una grave crisi nella ______ ______.

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Giulio Cesare 44 Repubblica Romana

2

I capi della congiura contro Cesare, tra cui ______ ______ ______ e ______ ______ ______, non avevano un piano per le conseguenze del loro gesto.

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Marco Giunio Bruto Gaius Cassius Longinus

3

Identità di Marco Antonio

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Ex braccio destro di Cesare, console al momento dell'assassinio di Cesare.

4

Azione del Senato contro Antonio

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Dichiarazione di Antonio come hostis publicus e invio di un esercito consolare contro di lui.

5

Esito della battaglia di Modena

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Sconfitta di Marco Antonio, ritirata verso la Gallia Cisalpina.

6

Dopo la morte dei consoli a ______, Ottaviano approfittò per rivendicare il consolato nonostante fosse sotto l'età minima richiesta.

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Modena

7

Identità dei triumviri

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I triumviri erano Ottaviano, Marco Antonio e Lepido, uniti nel Secondo Triumvirato per consolidare il potere.

8

Battaglia di Filippi (42 a.C.)

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Conflitto decisivo dove Ottaviano e Antonio sconfissero Bruto e Cassio, ponendo fine alla resistenza repubblicana.

9

Destino di Cicerone

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Cicerone, avversario di Antonio e sostenitore della Repubblica, fu ucciso durante le proscrizioni dei triumviri.

10

La vittoria nella battaglia di ______ fu cruciale per il cambiamento della Repubblica Romana.

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Filippi

11

Dopo la dissoluzione del Secondo Triumvirato, ______ divenne l'unico sovrano di Roma.

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Ottaviano

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Il Caos Post-Assassinio di Cesare e l'Ascesa di Ottaviano

Dopo l'assassinio di Giulio Cesare nel 44 a.C., la Repubblica Romana fu scossa da una profonda crisi politica. I congiurati, guidati da figure come Marco Giunio Bruto e Gaius Cassius Longinus, non avevano previsto un piano concreto per gestire le conseguenze del loro atto, lasciando un vuoto di potere che alimentò conflitti e incertezze. La plebe romana, che aveva beneficiato delle riforme di Cesare, si sollevò in proteste violente, costringendo molti dei congiurati a fuggire dalla città. In questo contesto di instabilità, si fece avanti Gaio Ottavio, noto anche come Ottaviano, il giovane nipote e figlio adottivo di Cesare. Ottaviano, che aveva ereditato una parte considerevole del patrimonio di Cesare, si rivelò un politico di sorprendente abilità e determinazione. Assumendo il nome di Gaio Giulio Cesare Ottaviano, riuscì a ottenere il sostegno di molte delle legioni di Cesare e di una parte significativa del Senato, iniziando così la sua ascesa al potere.
Statua in marmo bianco di figura romana con toga, mano destra alzata in gesto di comando, su sfondo di edificio antico con colonne corinzie.

La Lotta per il Potere: Marco Antonio contro Gaio Ottavio

Nella lotta per il controllo dell'eredità politica di Cesare, due figure emersero come principali contendenti: Marco Antonio, ex braccio destro di Cesare e console in carica al momento dell'assassinio, e il giovane Ottaviano. Marco Antonio cercò di consolidare la propria posizione politica, ma incontrò l'opposizione sia del Senato sia di Ottaviano. La tensione tra i due raggiunse il culmine quando Antonio assediò Decimo Bruto a Modena, cercando di prendere il controllo della Gallia Cisalpina. Il Senato, vedendo in Antonio una minaccia, lo dichiarò hostis publicus (nemico pubblico) e inviò contro di lui un esercito consolare, rinforzato dalle truppe di Ottaviano. La battaglia di Modena, combattuta nel 43 a.C., si concluse con la sconfitta di Antonio, che fu costretto a ritirarsi verso ovest.

La Formazione del Secondo Triumvirato

La morte dei consoli nella battaglia di Modena lasciò un vuoto di potere che Ottaviano sfruttò per avanzare le proprie pretese al consolato, nonostante la sua età inferiore al limite legale. Di fronte al rifiuto del Senato, marciò su Roma con le sue legioni e si impose come console. In seguito, revocò l'amnistia precedentemente concessa ai cesaricidi e istituì un tribunale speciale per perseguirli. Nel frattempo, Marco Antonio si era alleato con Marco Emilio Lepido, governatore della Gallia Narbonense, e insieme avevano raccolto un notevole esercito. In questo clima di tensione, Ottaviano, Antonio e Lepido formarono il Secondo Triumvirato nel 43 a.C., un'alleanza politica e militare sancita dalla Lex Titia, che conferiva loro poteri straordinari e divideva i territori romani tra i tre.

La Repressione dei Triumviri e la Battaglia di Filippi

I poteri straordinari conferiti ai triumviri furono immediatamente utilizzati per lanciare una campagna di repressione contro i loro avversari politici. Le liste di proscrizione, che elencavano i nemici dello stato da eliminare, portarono alla morte di numerosi senatori e cavalieri, tra cui il celebre oratore Marco Tullio Cicerone, noto per la sua ostilità nei confronti di Antonio. La repressione culminò nella battaglia di Filippi del 42 a.C., dove le forze dei triumviri affrontarono gli eserciti di Bruto e Cassio. La sconfitta e il successivo suicidio dei due cesaricidi segnarono la fine della resistenza repubblicana. La classe dirigente romana uscì indebolita da questi eventi, e molti dei sopravvissuti si trovarono costretti ad accettare il nuovo ordine politico.

La Nascita dell'Impero Romano e la Fine della Repubblica

Le azioni dei triumviri e la vittoria a Filippi rappresentarono un punto di svolta per la Repubblica Romana. La distruzione della vecchia aristocrazia e l'emergere di una nuova classe dirigente più incline a sostenere un potere centralizzato prepararono il terreno per la nascita dell'Impero Romano. Con la dissoluzione del Secondo Triumvirato e la successiva sconfitta di Marco Antonio e Cleopatra nella battaglia di Azio nel 31 a.C., Ottaviano si affermò come il solo padrone di Roma. Nel 27 a.C., ricevette dal Senato il titolo di Augusto, inaugurando un nuovo sistema di governo che manteneva le forme repubblicane ma era sostanzialmente una monarchia. Questo evento segnò la fine della Repubblica e l'inizio dell'Impero Romano, che avrebbe dominato il Mediterraneo e l'Europa occidentale per i successivi cinque secoli.