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La Scuola Classica di criminologia

La Scuola Classica di criminologia, con figure come Cesare Beccaria, pone le basi della razionalità umana nelle scelte criminali, enfatizzando un sistema giuridico equo e pene proporzionate. La teoria della scelta razionale e quella degli stili di vita offrono ulteriori spunti sull'analisi del comportamento criminale e della vittimizzazione.

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Ruolo della razionalità nella Scuola Classica

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Gli individui agiscono razionalmente, valutando costi e benefici delle azioni per il proprio benessere.

2

Contributi di Cesare Beccaria e Jeremy Bentham

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Introdussero l'idea che il crimine è scelta consapevole, non prodotto di patologie.

3

Funzione delle pene nella Scuola Classica

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Le pene devono essere chiare e proporzionate per mantenere ordine sociale e deterrenza.

4

Le leggi, per ______, dovrebbero essere trasparenti e conosciute da tutti, mentre le pene rapide, ineludibili, sicure e in rapporto con il ______ perpetrato.

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Beccaria crimine

5

Teoria della scelta razionale - Anni '70

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Teoria economica del crimine: individui valutano costi-benefici prima di commettere un reato.

6

Criticità della teoria della scelta razionale

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Ignora benefici non materiali del crimine e la razionalità limitata degli individui.

7

Modelli decisionali complessi - Ronald V. Clarke

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Includono fattori psicologici, ambientali e sociali nell'analisi del comportamento criminale.

8

La teoria proposta da Lauritsen e Garofalo è stata oggetto di critiche perché potrebbe suggerire una parziale ______ delle vittime nei crimini che subiscono.

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responsabilità

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Fondamenti della Scuola Classica di Criminologia

La Scuola Classica di criminologia, emersa nel XVIII secolo, pone le sue basi sull'assunto che gli esseri umani agiscono secondo un principio di razionalità. Questo paradigma, introdotto da pensatori come Cesare Beccaria e Jeremy Bentham, sostiene che ogni individuo, considerato libero da costrizioni esterne, compie scelte consapevoli valutando i costi e i benefici delle proprie azioni per massimizzare il proprio benessere. Di conseguenza, il crimine è visto come una scelta deliberata e non come il prodotto di patologie o anomalie. La Scuola Classica enfatizza l'importanza di un sistema giuridico chiaro e di pene proporzionate al fine di mantenere l'ordine sociale e deterre il crimine.
Bilancia a due piatti antica in metallo lucidato, con segni di usura e piatti in equilibrio, sospesi da catene, su sfondo sfocato.

Il Diritto a un Equo Processo e la Funzione della Pena

Cesare Beccaria, figura chiave della Scuola Classica, ha enfatizzato l'importanza di un sistema giudiziario equo e di un processo giusto che tuteli i diritti individuali e limiti l'arbitrarietà dei giudizi. Egli sosteneva che le leggi dovrebbero essere chiare e note a tutti, e che le pene dovrebbero essere rapide, inevitabili, certe e proporzionate al crimine commesso. La pena, secondo Beccaria, ha lo scopo di prevenire il crimine e non solo di punire, servendo come deterrente e contribuendo alla rieducazione del criminale. Questi principi hanno influenzato lo sviluppo del moderno sistema giuridico e la concezione dei diritti umani.

La Teoria della Scelta Razionale e i Suoi Limiti

La teoria della scelta razionale, rilanciata negli anni '70 da economisti come Gary Becker, interpreta il crimine come il risultato di una decisione razionale in cui l'individuo valuta i costi e i benefici dell'azione criminale. Questo approccio economico alla criminalità, tuttavia, è stato criticato per la sua tendenza a trascurare i benefici non materiali del crimine e la razionalità limitata degli individui. In risposta a queste critiche, sono stati sviluppati modelli decisionali più complessi, come quello proposto da Ronald V. Clarke, che includono fattori psicologici, ambientali e sociali nell'analisi del comportamento criminale.

La Teoria degli Stili di Vita e la Vittimizzazione

La teoria degli stili di vita, formulata negli anni '80 da criminologi come R. Lauritsen e J. Garofalo, suggerisce che il rischio di vittimizzazione varia in base alle routine quotidiane e agli stili di vita delle persone. Questi stili di vita sono influenzati da variabili come il ruolo sociale, la posizione economica e le scelte comportamentali. La teoria degli stili di vita ha ricevuto critiche per la potenziale implicazione che le vittime possano avere una certa responsabilità nei crimini subiti. Tuttavia, essa sottolinea l'importanza del contesto sociale e delle scelte individuali nel comprendere la vittimizzazione, contribuendo a una visione più olistica della criminalità.