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Il Risorgimento italiano è un periodo chiave nella storia d'Italia, caratterizzato da sollevazioni per l'indipendenza e l'unità nazionale. Tra il 1820 e il 1825, società segrete come la Carboneria ispirano moti liberali in Europa, mentre figure come Giuseppe Mazzini promuovono un'Italia unita e repubblicana.
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Tra il 1820 e il 1825, diverse sollevazioni si verificano in Europa contro l'ordine conservatore imposto dal Congresso di Vienna
Le sollevazioni sono spesso ispirate e coordinate da società segrete come la Carboneria, che lottano per l'adozione di costituzioni liberali, l'indipendenza e l'unità nazionale
In Spagna e Portogallo, le rivolte liberali vengono soffocate dall'intervento delle potenze della Quadruplice Alleanza e dall'azione dell'esercito portoghese
La rivolta guidata da Michele Morelli e Giuseppe Silvati costringe Ferdinando I a concedere una costituzione, ma questa viene revocata in seguito a una violenta repressione
In Piemonte e Lombardo-Veneto, le aspirazioni liberali vengono frustrate dal ritorno al governo assoluto e dalla dura repressione austriaca delle rivolte
I moti rivoluzionari in Italia soffrono di debolezze strutturali come la mancanza di un ampio sostegno popolare e la sottovalutazione della capacità di reazione delle monarchie europee
La Grecia ottiene l'indipendenza dall'Impero Ottomano con il sostegno di potenze straniere e la decisiva vittoria nella battaglia navale di Navarino
Anche in America Latina, i movimenti indipendentisti riescono a liberarsi dal dominio coloniale spagnolo e portoghese
Una crisi economica e i contrasti sociali tra aristocrazia e borghesia innescano una nuova ondata di rivolte in Europa, culminando nella Rivoluzione di Luglio in Francia e in tentativi insurrezionali in Italia