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Il Congresso di Vienna del 1815 e l'influenza austriaca in Italia segnarono l'epoca post-napoleonica. La Carboneria e i moti del 1820-21 e del 1831 riflettono le aspirazioni liberali e nazionali, culminando nella repressione austriaca e nel consolidamento dell'assolutismo.
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Il Congresso di Vienna del 1815 stabilì un nuovo ordine politico basato sul principio della restaurazione in Europa
Ritorno delle antiche dinastie
In Italia, il Congresso di Vienna portò al ritorno delle antiche dinastie al potere
Frammentazione politica della penisola
Il nuovo ordine politico in Italia portò alla frammentazione della penisola in diversi stati sovrani
L'Austria assunse un ruolo dominante in Italia, esercitando un controllo diretto su Lombardia e Veneto e influenzando gli altri stati attraverso la Santa Alleanza
La Carboneria era un'organizzazione segreta che promuoveva ideali liberali e nazionalistici in Italia
Obiettivi dei moti
I moti del 1820-1821 miravano a instaurare monarchie costituzionali in Italia e a ottenere l'indipendenza dall'oppressione straniera
Carbonari e ufficiali ribelli
I moti insurrezionali del 1820-1821 furono promossi da carbonari e ufficiali fedeli a Gioacchino Murat
Ispirazione e diffusione
I moti del 1831 furono ispirati dalla rivoluzione di Luglio a Parigi e si diffusero nei ducati padani e nello Stato pontificio
Repressione e conseguenze
La repressione austriaca fu immediata e severa, riaffermando il ruolo dell'Austria come principale ostacolo alla liberalizzazione e all'unificazione italiana