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Il regno di Carlo I Stuart fu segnato da tensioni con il Parlamento inglese, culminate nella guerra civile. La sua politica autoritaria, l'intensificazione della repressione politica e religiosa, e il fallito tentativo di arrestare membri del Parlamento furono eventi chiave che portarono alla sua caduta e all'ascesa del potere parlamentare.
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Carlo I Stuart salì al trono d'Inghilterra nel 1625, ereditando un regno in cui il potere monarchico era in tensione con le istanze parlamentari
Carlo I adottò un atteggiamento autoritario e si scontrò frequentemente con il Parlamento, che sciolse più volte
Dopo un periodo di tensione, Carlo I accettò la Petition of Right nel 1628 per finanziare un intervento militare a sostegno degli ugonotti assediati a La Rochelle
Carlo I creò la Camera stellata e la Corte di alta commissione per perseguire i reati politici e reprimere la dissidenza religiosa
Nel 1634, Carlo I estese l'imposta dello ship-money a tutto il regno senza il consenso del Parlamento, violando la Petition of Right
L'arcivescovo di Canterbury William Laud promosse una politica di uniformità anglicana, che portò alla rivolta dei puritani e all'inasprimento dei rapporti tra la Corona e i gruppi religiosi non conformisti
La politica religiosa di Carlo I in Scozia scatenò il Covenant e portò allo scoppio della Prima Guerra dei Vescovi nel 1639
Dopo la sconfitta degli scozzesi, Carlo I convocò il Parlamento nel 1640 per ottenere nuovi fondi, ma il Corto Parlamento si dimostrò ostile e fu sciolto dopo soli tre settimane
Il Lungo Parlamento, convocato nel novembre 1640, si rivelò intransigente e deciso a limitare il potere regio, portando alla caduta di Carlo I